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27 rmo novembre/dicembre 2019 derweb, “la filiera dell’acciaio, asse portante e spina dorsale dell’intera industria manifatturiera, ha biso- gno di tutto meno che di incertezza e di decrescita infelice. Una vera svolta green richiede di partire da un approccio pragmatico e realistico, che si proponga obiettivi chiari e perseguibili”. Fatturato e redditività. Il fatturato totale della filiera siderurgica in senso stretto nel 2018 è stato di 62,403 miliardi di euro (erano 56,111 nel 2017, +11,2%). Il reddito netto è ammontato a 1,663 mi- liardi di euro (contro 1,476 miliardi nel 2017, +12,7%). A livello complessivo, gli indicatori presentano una sostanziale similarità rispetto al 2017, con tendenza al miglioramento nei comparti del commercio di rot- tame e ferroleghe e nel taglio e lavorazione della lamiera, che si collocano sui livelli maggiori. Miglio- rato anche il posizionamento della produzione, pur non registrando risultati pienamente soddisfacenti, mentre peggiorano progressivamente la posizione relativa per i centri servizio e la distribuzione. La redditività, soprattutto operativa, si è stabilizzata confermando però la difficoltà di produrre valore dall’attività svolta, produttiva o distributiva. L’inci- denza del valore aggiunto sul fatturato, in calo co- stante per il triennio 2016-2019, è passata dal 16,7% del 2016 al 14,5% del 2018. Il 77,1% del valore ag- giunto complessivo è generato dalla produzione e prima trasformazione dell’acciaio, il 6,2% dalla distribuzione, l’8,4% dai centri servizio, il 3,7% dal comparto del taglio e lavorazione della lamiera e il rimanente 4,6% dal commercio di rottame e ferro- leghe. L’Ebitda ammonta a 4,660 miliardi di euro, il 7,5% del fatturato contro il 7,7% del 2017. “A livello di intero settore, la solidità si è consolidata, non presentando variazioni di rilievo nel triennio: tale dinamica si osserva anche nei singoli comparti, con alcune eccezioni per determinati indicatori - com- menta Claudio Teodori, professore ordinario di Eco- Previsioni per il 2019 “Nei primi otto mesi del 2019, l’attività nel settore siderurgico è stata condizionata dalla prosecuzione della fase di rallentamento dell’economia globale, causata dal protrarsi delle tensioni commerciali internazionali e dall’indebolimento del ciclo economico”, sottolinea Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb. La produzione mondiale di acciaio è comunque aumentata con una percentuale di poco inferiore a quella dello stesso periodo del 2018. Artefice di questo incremento è ancora la Cina, la cui produzione di acciaio è cresciuta di circa il 9%, compensando la riduzione della produzione registrata dal resto del mondo. La produzione di acciaio nei Paesi dell’UE si è ridotta del 2,9%, con percentuali superiori alla media nei principali Paesi produttori: Germania (-4,4%) e Italia (-4,5%). La riduzione della domanda di acciaio da parte dei settori utilizzatori (in particolare l’automotive) e l’andamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti/semilavorati condizioneranno negativamente fatturato, margini e utili delle imprese della filiera siderurgica. Secondo Tosini “il comparto più penalizzato sarà quello della produzione di laminati piani, dove nei primi otto mesi del 2019 si sono registrati i cali maggiori dei prezzi di vendita dei prodotti in presenza di un aumento delle quotazioni del minerale di ferro. Nel comparto dei laminati lunghi, la diminuzione del prezzo dei prodotti risulta invece inferiore a quella del prezzo del rottame, per cui l’impatto negativo sul risultato economico sarà influenzato prevalentemente dal calo delle vendite”. nomia aziendale dell’Università degli Studi di Brescia -. I rapporti di indebitamento complessivo e finanzia- rio si sono stabilizzati mantenendo quindi invariate le posizioni relative: il valore maggiore è nel com-

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