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26 rmo novembre/dicembre 2019 Sfruttando la dinamica positiva della prima parte dello scorso anno, la filiera dell’acciaio ha espanso il fatturato, seppur in misura inferiore rispetto all’anno precedente. Giro d’affari cresciuto in un anno di oltre l’11% a 62,403 miliardi e utile netto a 1,663 miliardi di euro (+12,7%). Il settore è solido ma vanno affrontate in modo rapido alcune criticità. Sono alcune delle conclusioni dell’analisi dell’Ufficio Studi siderweb ‘Bilanci d’Acciaio’ di Luca Rossi Bilanci … d’ Acciaio S egnali di consolidamento con avvisaglie di un’in- versione di tendenza arrivano dalla filiera dell’ac- ciaio nazionale che nel 2018 ha mantenuto e, in certi casi, migliorato i propri risultati economici e operativi rispetto al 2017. Restano comunque alcune criticità che devono essere rapidamente affrontate anche in una prospettiva di rallentamento della congiuntura: tra di esse, la riduzione del valore aggiunto sul fattu- rato; la diminuzione di redditività dei centri servizio, seppur dopo un biennio soddisfacente; la mancata crescita della redditività sulle vendite; la solidità carente di alcuni comparti. È quanto emerge dallo studio ‘Bilanci d’Acciaio’, ideato dall’Ufficio Studi si- derweb, realizzato in collaborazione con i professori Claudio Teodori e Cristian Carini dell’Università degli Studi di Brescia, e sponsorizzato da UBI Banca, Coface e Regesta. L’analisi valuta la situazione reddituale, fi- nanziaria e patrimoniale delle imprese siderurgiche nazionali attraverso la lettura e l’interpretazione dei dati dei bilanci di esercizio 2018. Contesto in esame. Bilanci d’Acciaio è giunto alla undicesima edizione e quest’anno è cresciuto ancora: per la prima volta sono stati inseriti i risultati econo- mici consolidati dei principali gruppi siderurgici ita- liani, inoltre è stato analizzato un nuovo comparto, quello del taglio e lavorazione della lamiera. I bilanci complessivamente analizzati sono 5.500 così ripartiti: 1.800 della filiera ‘stretta’ (produzione di acciaio e prima trasformazione, centri servizio, distri- buzione, commercio di rottame e ferroleghe, taglio e lavorazione della lamiera), 3.200 della filiera ‘allar- gata’ (utilizzatori) e 500 di Gruppi e imprese estere della produzione e distribuzione dell’acciaio. La fo- tografia scattata a fine 2018 presenta una situazione nel complesso ancora positiva, con redditività e fat- turati in crescita rispetto all’anno precedente. Tutta- via da alcuni mesi a questa parte la ripresa globale ha perso smalto, anche a causa dell’incertezza cre- ata dalle tensioni politiche e commerciali. Dobbiamo quindi fare i conti con un contesto nazionale e inter- nazionale nettamente mutato, che richiede maggiori attenzioni e capacità di allargare le proprie visioni. Come sottolinea Emanuele Morandi, presidente di si- INCHIESTA

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