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PERSONAGGIO DEL MESE 18 rmo novembre/dicembre 2019 cendo. Si tratta di applicazioni molto richieste e ap- prezzate nell’ambito della logistica, dove esiste una variabilità di oggetti importante, che vanno gestiti”. La Fabbrica del Futuro è una fabbrica sensorizzata? “In una fabbrica esistono tantissimi oggetti che si possono sensorizzare, noi abbiamo un’applicazione che si chiama in.Grid, che permette di ‘iottizzare’, come dico io con questo pessimo neologismo, di collegare via IoT oggetti di qualsiasi natura, dalle tavole rotanti ai nastri trasportatori, dai motori ai sollevatori, robot inclusi, che presentano già uno stream di dati facilmente utilizzabili. Questo cluster di oggetti produce una nuvola di dati, che non è banale analizzare, specie se sono estremamente nu- merosi. Quando noi andiamo in un nuovo impianto, sensorizziamo tutto quello che c’è da sensorizzare e riconosciamo un comportamento iniziale dell’im- pianto prodotto, come nuovo. Partendo da qui pos- siamo poi esaminare eventuali scostamenti. Nella pratica i benefici maggiori si possono ottenere infor- matizzando o digitalizzando un reparto, o una linea produttiva già esistente. Utilizzando la stessa logica di Shazam, i nostri ingegneri fotografano o sentono l’impronta di dati degli oggetti che hanno sensoriz- zato e riconoscono le stonature, come se cantassero una canzone, rispetto al setup iniziale delle stesse macchine. In questo modo sono in grado d’indenti- ficare dentro questa nuvola di dati che cosa sta an- mento molto presente nei piani industriali, e non sparirà domani. È comunque importante preparare le tec- nologie e cominciare a sfruttare o a declinare l’au- tomazione e la robotica in questa direzione. Non è complicatissimo, perché di fatto il motore elettrico esiste da una vita, statori e rotori sono tecnologie abbastanza consolidate, ma certo, la riconversione industriale non è una cosa banale”. E se le dico Intelligenza Artificiale? “L’altro macro trend è certamente quello dell’In- telligenza Artificiale. Qui, la cosa più rilevante, dal punto di vista di Comau, è il machine learning. Il fatto, insomma, che le macchine sono in grado di fare e accumulare esperienza sulla base di dati. Da qui, il passo verso l’Intelligenza Artificiale in teoria è breve, ma in pratica, anche se non tocca a me fare previsioni, credo manchino ancora un po’ di anni. Il machine learning industrialmente funziona: object recognition, sistemi di visione, sono le cose ormai più consolidate, per cui si riesce a riconoscere indu- strialmente e in maniera affidabile oggetti di tutte le forme e quasi anche di consistenze molto diverse, per fare sorting, picking, mettere in ordine e via di- in.Grid permette di collegare via IoT oggetti di qualsiasi natura che presentano già uno stream di dati facilmente utilizzabili e Agile, l’AGV di Casa Comau.

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