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79 rmo ottobre 2019 rispetto ai compositi a fibre dritte, che sono am- piamente applicati nella produzione (ad esempio, vengono correntemente impiegati per realizzare strutture aeronautiche). I compositi VAT, rispetto a quelli lineari, presentano migliore resistenza e leg- gerezza. L’applicazione industriale di questa tec- nologia però non è ancora possibile perché la loro stampa 3D, che avviene con processi automatici, produce inevitabilmente dei difetti indesiderati come sacche vuote, sovrapposizioni o disallinea- mento delle fibre. Il progetto PRE-ECO (a new Paradigm to RE-Engi- neering printed COmposites) propone un approccio radicalmente nuovo a questo problema ed è valso ad Alfonso Pagani, giovane assegnista di ricerca del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aero- spaziale del Politecnico di Torino, il riconoscimento dell’Unione Europea ERC Starting Grant, con un fi- nanziamento di quasi un milione e mezzo di euro in cinque anni. Il progetto. Il progetto non si concentra sulla riso- luzione dei processi di stampa 3D che provocano i difetti, ma parte proprio dalla modellizzazione dei materiali compositi VAT. L’uso di metodi numerici innovativi permetterà di includere con precisione I commenti al progetto “Progettare materiali compositi per mezzo delle nuove tecniche di manifattura additiva non può prescindere dall’uso di opportuni metodi di analisi e verifica- commenta Alfonso Pagani (nella foto), assegnista di ricerca del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale del Politecnico di Torino -. I presupposti ci sono, e si fondano sulle nuove teorie delle strutture basate sulla CUF e su algoritmi cognitivi; la rivoluzione è alle porte”. Il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco aggiunge: “Sono felice del risultato conseguito da un giovane ricercatore dell’Ateneo, che testimonia un ambiente di ricerca favorevole allo sviluppo della ricerca radicalmente innovativa. Il progetto vincitore è infatti l’evoluzione di un’idea sviluppata da Pagani nel progetto ‘Adamus’, sostenuto dal Bando di Ateneo ‘Metti in rete la tua idea di ricerca’ finanziato dal Politecnico e da Compagnia di San Paolo: la dimostrazione che le azioni attuate dall’Ateneo per stimolare le capacità dei giovani ricercatori portano risultati importanti”. nel modello i difetti che si producono durante la fabbricazione e la loro propagazione dalla scala delle fibre a quella della struttura finale e, di con- seguenza, renderà possibile includere la ‘firma tec- nologica’ (cioè le particolari caratteristiche, difetti inclusi, di ogni singola stampante 3D industriale) fin dalle prime fasi del design del prodotto, per ot- tenere le proprietà desiderate secondo una filoso- fia di progetto damage-tolerant. Le applicazioni aeronautiche di questa metodolo- gia di produzione potrebbero produrre notevoli vantaggi dal punto di vista della sostenibilità am- bientale. Ad esempio, un aeroplano costruito con materiali compositi VAT potrebbe ridurre il con- sumo di carburante di un ulteriore 3-4% rispetto ai velivoli in composito di ultima generazione. Questo, considerato il numero degli aeroplani in circolazione, comporterebbe un significativo mi- glioramento delle emissioni globali. Ma il pro- getto è altamente multidisciplinare e produrrà avanzamenti in aree scientifiche come la mecca- nica strutturale, il calcolo numerico, gli algoritmi di intelligenza artificiale, la stampa 3D e più in ge- nerale l’Additive Manufacturing. Il progetto potrà inoltre aprire la strada anche a nuove applicazioni, nell’ambito dei bio- e dei meta-materiali.
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