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28 rmo ottobre 2019 INCHIESTA dell’acciaio, va considerato l’utilizzo dei materiali. Nelle supercar hanno risolto abbandonando acciaio, e rivolgendosi dapprima verso l’alluminio e poi ai ma- teriali compositi, che l’industria di massa al momento non può permettersi”. Per quanto riguarda l’auto- motive, dunque, secondo Carpentiere, la vera sfida si gioca sul fatto di avere materiali di acciaio che siano sufficientemente performanti ma anche leggeri, per- ché che sia elettrico, gas naturale o altro, molta evo- luzione di quel mercato è legata alle emissioni, che a loro volta dipendono molto dai pesi. Le problematiche. Un passaggio totale all’elettrico, inoltre, aprirebbe problematiche geopolitiche: “Per produrre le batterie sono indispensabili nickel, litio e cobalto, materiali poco disponibili o, nel caso del co- balto, estratti in una sola nazione, il Congo - dice Carlo Mapelli, docente al Politecnico di Milano -. Questa di- pendenza da un mono produttore potrebbe avere un grande impatto dal punto di vista politico-strategico, con rischi superiori a quelli dell’approvvigionamento degli idrocarburi”. La piattaforma vincente - secondo Mapelli - per qualche anno ancora sarà ancora l’i- brido. È stata la scelta di un’azienda come Toyota, in un Paese, il Giappone, che ha gli stessi problemi di approvvigionamento energetico dell’Italia, da quando ha scelto di spegnere le proprie centrali nucleari. Un ambito che, a parere di Mapelli, potrebbe aprire molte prospettive ai produttori di acciaio è quello della fuel cell, un dispositivo che converte l’energia chimica di un combustibile in energia elettrica e calore senza utilizzare cicli termici. Le celle a combustibile alimentate a idrogeno (H2) consentono di produrre energia elettrica e acqua calda a partire da idrogeno e ossigeno. “Purtroppo è molto immatura questa tec- nologia - aggiunge Mapelli - che per altro potrebbe aprire grossissimi affari per i produttori di acciaio inos- sidabile, perché le fuel cell sono fatte con elettrodi in acciaio inossidabile in prodotti piani. Ad ogni modo credo che oggettivamente ad oggi, tranne che per certi tipi di automobile, la piattaforma elettrica non FOTO DI PETER GOTTSCHALK PIXABAY

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