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23 rmo ottobre 2019 Massimo Carboniero , presidente di Ucimu: “Il Decreto Crescita non è sufficiente, auspichiamo che venga creato un pacchetto globale di provvedimenti strutturali Industria 4.0, un piano che duri nel tempo e che tolga l’imprenditore dall’angoscia di avere a che fare con norme a scadenza”. Alberto Staccione , direttore generale di Banca Ifis: “Oggi il mondo delle imprese è pronto a prendere decisioni in real time e le banche possono fare qualcosa mettendo a disposizione prodotti e servizi rispondenti alle loro esigenze”. Stefano Firpo , direttore Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa Sanpaolo): “Serve supporto all’innovazione, su tutti i fronti, perché le aziende che più innovano sono anche le più resilienti quindi non guardare solo alle agevolazioni messe in atto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, ma anche a quelle europee”. Marco Calabrò , dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico: “Il Piano Industria 4.0 è uno dei piani più completi, se confrontato con quelli a livello internazionale, per le risorse destinate e, anche se partiti un po’ in ritardo, nel corso delle varie edizioni abbiamo allocato oltre 40 miliardi di euro”. Gianluca De Candia , responsabile gestione commerciale leasing Banca Ifis Impresa: “Il connubio tra leasing e agevolazioni funziona ed è oggi confermato dai livelli di penetrazione rispetto al finanziamento bancario, sia sulla Sabatini-Ter per gli investimenti in beni strumentali ordinari sia sulla Tecno-Sabatini”. quindi la formazione. Calabrò ricorda come l’Italia sia al primo posto al mondo per quanto riguarda i benefici fiscali legati agli investimenti innovativi, quindi è repu- tata una piazza favorevole all’innovazione, ma sconta ritardi e difficoltà a stare nei piani alti delle classifiche europee, legati al costo del lavoro, ai costi per la sempli- ficazione, alla certezza nel diritto. Tuttavia l’attrattività dell’Italia ha fatto un balzo in avanti entrando nella top ten dei Paesi ad attrazione degli investimenti esteri. Cosa contiene il Decreto Crescita. Tra le novità presenti all’interno del Decreto Crescita vi è la rein- troduzione del superammortamento al 130%. Quindi, dal 1 aprile al 31 dicembre 2019 è prevista una mag- giorazione del 30% del costo di acquisto dei beni per investimenti in beni materiali strumentali nuovi ed è ammissibile per l’acquisto fino a 2,5 milioni di euro. Un’aliquota del 30%, superiore a quella che fu lo scorso anno, dopo che le previsioni di Governo non facevano presagire un rinnovo della manovra. Come mai quindi è stato reintrodotto? Tutto merito della rimodulazione dell’Ires o meglio della mini Ires, la tassazione ‘pre- miante’ per coloro i quali decidono di reinvestire gli utili che producono. Il Decreto Crescita ha ridefinito la tassazione rispetto a quanto previsto la Legge di Bilan- cio 2019, in particolare, è stata abolita l’agevolazione (mini) al 15% e ha introdotto l’applicazione di un’ali- quota Ires agevolata secondo nuove regole. L’aliquota del 24% viene ridotta progressivamente a partire dal 22,5% nel 2019 fino ad arrivare al 20,5% dal 2022. “Grazie a questa modifica delle aliquote, che di fatto porta una boccata di ossigeno nelle casse dello Stato -
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