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19 rmo ottobre 2019 volta troviamo Rosa Ermando che nel 2017 decide di acquisire Favretto, dando la possibilità a questo storico marchio di continuare a stare sul mercato. Lo stabilimento Rosa Ermando di Rescaldina oggi è modellato sulle più moderne tecniche gestionali ed è organizzato secondo i criteri più innovativi ad alta tecnologia. In azienda si punta ai giovani, tanto che il protagonista di questa nostra intervista è Luca Padoan, export manager di Rosa Ermando, una laurea in ingegneria aerospaziale (Aeronau- tica), esperienza in Germania e ritorno nel nostro Paese, dove con tanto entusiasmo può sfruttare e mettere in pratica le competenze acquisite. Rosa Ermando ha una storia lunga e consolidata nel set- tore delle macchine utensili. Ci racconta quali sono stati gli eventi più significativi che hanno contrassegnato questi anni? “Rosa Ermando nasce nel 1964 per opera di Er- mando Rosa, una laurea in ingegneria e una vita trascorsa nel mondo della meccanica. La sua fa- miglia, infatti, già dal secolo scorso era attiva nel settore della meccanica, ma l’idea vincente del fondatore è stata quella di occuparsi della pro- duzione di rettificatrici tangenziali. In tutti questi anni l’azienda si è sempre distinta per lo spirito innovativo, partendo dagli anni Ottanta con l’in- troduzione delle macchine elettromeccaniche in sostituzione di quelle oleodinamiche. Un altro passaggio da menzionare è la fondazione di Rosa Sistemi, azienda che fa parte del gruppo, specia- lizzata nella produzione di guide lineari di preci- sione, e che ha conquistato un posto di rilievo nel panorama internazionale dei costruttori di compo- nentistica lineare di precisione, collaborando con le più prestigiose aziende sul mercato nazionale e internazionale. Siamo molto orgogliosi che la loro produzione venga realizzata con le nostre mac- chine, ma anche del successo che i nostri colleghi hanno ottenuto in questi anni. E poi, arriviamo agli anni Novanta, quando sono stati introdotti i controlli numerici, una svolta tecnologica di im- patto che ha cambiato il modo di produrre. L’anno 2000 segna invece il successo dei motori lineari e torque a sostituzione della movimentazione idraulica della tavola. Oggi le varie versioni com- prendono macchine manuali-elettromeccaniche, macchine equipaggiate con controllo CN per ciclo automatico con diamantatura lineare e macchine equipaggiate con controllo CNC per ciclo automa- tico con profilatura della mola. Infine, arriviamo ai tempi nostri: negli ultimi anni ci siamo impegnati sul fronte della produzione in logica Industry 4.0 e poi abbiamo portato a termine l’acquisizione di Favretto, salvando questo noto marchio italiano. La produzione è stata spostata a Rescaldina, men- tre la progettazione, il service e tutto quanto ri- guarda l’assistenza sono rimasti nell’area torinese, per garantire continuità al cliente nel tempo”. Come è cambiato il mercato in questi ultimi anni? “Il mercato è sicuramente cambiato da molti punti di vista. Una volta, avveniva la semplice vendita di una macchina, mentre oggi vi è sempre la richiesta di un progetto chiavi in mano. Il cliente ha sem- pre la necessità di risolvere un problema specifico, per esempio come approcciare la produzione di un determinato pezzo. In secondo luogo, c’è sempre una crescente richiesta di automazione tanto che le macchine vanno ormai predisposte affinché possa essere installato un robot antropomorfo, e comun- que in grado di funzionare anche senza operatore. In generale, è anche cambiato il panorama dei no- stri clienti. Se una volta gli stampisti erano i no- stri principali acquirenti, oggi ci stiamo sempre più affacciando al mondo della meccanica generale e di precisione, attrezzerie, e altri produttori di mac- chine utensili. Infine, dal punto di vista geografico, le nostre macchine vengono vendute un po’ in tutta l’Eu- ropa, con qualche incertezza nell’automotive in

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