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57 rmo settembre 2019 Elettrolucidatura anche in azienda. Rösler Germania ha sottoscritto un accordo con una società spagnola che si occupa di questo tipo di tecnologie. L’accordo preve- deva l’installazione in ogni laboratorio Rösler di un mac- chinario dedicato: “Ci serviva una persona che potesse seguire con conoscenza questo genere di macchinario che si occupa di elettrolucidatura - incalza Caratozzolo - una lavorazione che non è ancora nota, che la società ha iniziato ad approcciare e si tratta di una lavorazione di finitura”. L’azienda ha interesse nel valutare tutte le tecniche di finitura delle superfici, anche non tradizio- nali. “Sull’elettrolucidatura - precisa Sala - si deve fare riferimento all’additive manufacturing, un segmento in costante evoluzione. Rösler Italiana ha dato vita a una nuova società in Italia chiamata AMSolutions Srl, dove AM sta per additive manufacturing , con tema centrale i servizi di stampa 3D industriali”. Da giovane ingegnere, Caratozzolo si è avvicinato a questa nuova tecnologia, l’ha analizzata, ne ha compreso pregi e difetti e ne ha fatto paragoni con le tecnologie preesistenti accorgen- dosi che qualcosa non andava. “Rösler Italiana si occupa di impianti e di industrializzazione anche per produzioni su piccola scala. L’impianto di elettrofinitura che ho analizzato - spiega - avrebbe agito come agisce un artigiano: un singolo pezzo per volta, senza automatiz- zazione, senza elevata produttività e senza ripetibilità e, in più, per ogni pezzo se ne richiedeva il fissaggio. Inte- ressante, certamente, ma non è quello che l’azienda si aspettava da questo impanto”. Rösler ha raccolto queste informazioni e le ha utilizzate per presentare il progetto di una nuova macchina di più grandi dimensioni. Questo aspetto fa tornare alla mente l’aspetto iniziale dell’evo- luzione in cui anche la società è immersa. Tecnica, tecnologia e scienza. Secondo Caratozzolo, la collaborazione tra studente e azienda aiuta a focaliz- zare un percorso accademico che lo porti a finalizzare un’attività reale. “I corsi di nicchia e teorici a se stanti non sono interessanti, lavorativamente parlando, serve invece una bussola che aiuti a prendere delle decisioni: se il trattamento delle superfici è gettonato a tal punto da portare a un sicuro sbocco lavorativo, allora è giusto che lo studente concentri le sue energie in questo am- bito”. Se pensiamo che ogni oggetto che abbiamo per le mani ha avuto a che fare con un processo di trattamento delle superfici perché, pensando al video di apertura di presentazione di Poliefun (Associazione che fa da ponte tra il Politecnico di Milano e le aziende del settore della finitura): ‘quello che tocchi è una superficie e va trattata’, il percorso università e azienda si deve congiungere cre- ando un connubio di applicazioni pratiche a volte ancora un po’ lontane dalla realtà. L’azienda si occupa di tecnica e di tecnologia, mentre la scuola è a cavallo tra la scienza e la tecnologia. “Se non c’è apertura e non si chiarisce tutto questo si rischia di creare ottimi studenti in ambito scientifico, sulla carta, ma senza la capacità di applicare il loro sapere scientifico in ambito industriale - spiega Sala -. Oggi gli studenti che selezioniamo portano in azienda scienza e tecnologia: siamo partiti come azienda che si occupava di una tecnica come la vibrofinitura o la gra- nigliatura; con le conoscenze teoriche atte ad applicare le tecnologie correnti e studiando il trattamento delle superfici, sono convinto che Rösler Italiana, nel campo vibrofinitura e sabbiatura, sarà vista come una società di engineering. Cosa significa? Il cliente ci sottopone un problema e noi studiamo una soluzione attraverso tec- niche e macchinari”. Quando il cliente (non) ha sempre ragione. Quando si vende un impianto, non si vende solo il costo-macchina ma anche il know how, l’engineering, appunto, che sta dietro ogni macchinario. È questo valore che fa lievi- tare i prezzi di un impianto. “I processi che utilizziamo - spiega Caratozzolo - sono sconosciuti dal punto di vista scientifico e sono spesso affidati alle conoscenze empiriche di chi li applica quindi, per esempio, all’o- peraio che effettua la lavorazione, ma non è mai ben definita quale sia la scienza che si cela dietro a questa PRIMO PIANO In Rösler Italiana è di prassi il confronto tra i tecnici con più esperienza e i giovani.

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