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34 rmo settembre 2019 INCHIESTA intervenuti, nei prossimi anni non dovrebbero verificarsi unioni tra i produttori siderurgici nazionali. “Ritengo che le operazioni di consolidamento tra i ‘big’ italiani siano da escludersi nel breve periodo: le aziende rimaste sul mercato sono strutturate e solide”. Ma ciò non significa che non ci saranno movimenti. “Penso che scendendo nella filiera sino alle imprese attive nella prima e seconda trasformazione di acciaio - ha detto Marcegaglia - ci sia ancora spazio e possibilità di ristrutturare”. Lo stesso pa- rere è anche di Trivillin, secondo cui: “Salvo default o crisi aziendali non ci saranno fusioni tra acciaierie italiane”. Energia e costi. “Le misure di salvaguardia UE - ha pro- seguito Banzato - hanno funzionato relativamente bene. Sono state misure necessarie per riequilibrare il mercato europeo dopo l’attivazione dei dazi sull’acciaio. Alcuni associati mi segnalano la competitività delle acciaierie turche con la svalutazione competitiva della lira turca”. Marcegaglia sostiene che: “La clausola di salvaguar- dia è un elemento di stabilizzazione dei flussi storici e non una chiusura dei mercati. La competizione sarà soprattutto tra i produttori europei. Ritengo comun- que che la seconda parte del 2019 sarà migliore dei primi sei mesi”. Trivillin interviene: “Propendo per un mercato libero, anche se negli ultimi anni abbiamo visto distorsioni molto forti per l’effetto del dumping, quindi, ben vengano elementi di stabilità. Ritengo co- munque che è necessario essere competitivi indipen- dentemente dalla clausole di salvaguardia e dazi”. La competitività delle acciaierie italiane, e in generale europee, passa dall’innovazione, qualità e dalla sosteni- bilità. Un invito a restare umani, nella rivoluzione tec- nologica della siderurgia mondiale che passa per una sempre maggiore attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale e per una spinta all’innovazione di prodotti, processi e servizi. Questo è stato il leitmotiv di Made in Steel, la principale conference & exhibition del Sud Europa dedicata alla filiera siderurgica. Proprio grazie all’innovazione, l’acciaio sta lavorando alla riduzione dei consumi, delle emissioni e dei rumori, all’uso di input differenti. In una parola, alla sostenibilità. Negli ultimi 50 anni, ingenti investimenti in tecnologia e ricerca a livello globale sono stati destinati alla fabbricazione di acciai ultra resistenti e ultra leggeri, riducendo il peso di alcune tipologie di prodotti fino al 40%. L’energia per la produzione di acciaio è una delle prime voci di spesa. I produttori riuniti alla conferenza chiedono alla politica di avere costi energetici simili o uguali ai propri concorrenti. “È fondamentale per rimanere competitivi in Europa e nel mondo - sostiene Banzato -, avere costi dell’energia comparabile con i nostri competitor europei”. Innovazione e ambiente. Trivillin riprende il con- cetto di innovazione nel comparto siderurgico: “Ritengo che l’innovazione in siderurgia non sia di- rompente e improvviso, ma una costante nel tempo. Anche il paradigma di industria 4.0, per quanto ri- guarda i sistemi per produrre, è un percorso che arriva da lontano e che continuerà a evolversi. Sarà fondamentale per le imprese seguire questo percorso, costantemente, sia per i processi sia per i prodotti”. Conclude Marcegaglia: “L’innovazione del prodotto siderurgico passa obbligatoriamente dal processo indu- striale. Ma la vera sfida della digitalizzazione dell’impresa non si basa solo sull’acquisizione dei dati di produzione, ma la possibilità di governarli e controllare il processo, tramite un’interazione dei dati lungo tutto il processo, che coinvolge fornitori, clienti e la logistica della distribu- zione. Anche se i prodotti siderurgici non sono prodotti di largo consumo è necessario che, anche questo com- parto industriale, sia più attento e flessibile alle necessità dei clienti”. Un altro aspetto preso in considerazione al convegno è stata la compatibilità ambientale e l’industria siderurgica, citando lo stabilimento di Taranto. Il valore dell’acciaio è importante nelle moderne eco- nomie. Detto questo è necessario produrlo con stabi- limenti compatibili con l’ambiente e il territorio. La nuova proprietà dell’acciaieria (ArcelorMittal) sta in- vestendo numerosi capitali per convertire l’impianto pugliese. Immaginare oggi un futuro per Taranto è possibile. Significa immaginare un nuovo modo di produrre acciaio. Con le migliori tecnologie disponibili. Non rimane che aspettare i risultati promessi. @gapeloso

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