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33 rmo settembre 2019 Alessandro Banzato , presidente di Federacciai e CEO di Acciaierie Venete: “Al momento si percepisce una forte confusione sul mercato dovuta sia al contesto nazionale sia al contesto internazionale, contraddistinto da incertezze legate alla Brexit, dalla politica pro-dazi dell’amministrazione americana e dalle risposte degli altri Paesi”. Alessandro Trivillin , AD del Gruppo Danieli : “Il calo dei volumi è nel complesso modesto. Si segnala una riduzione dei margini, però ricordiamo che il 2018 è stato un anno straordinario in termini di redditività, quindi la situazione non è preoccupante”. Antonio Marcegaglia , presidente del Gruppo Marcegaglia : ““Il sentiment degli operatori di mercato è negativo. Ritengo però che la percezione sia peggiore rispetto alla realtà: parlando con concorrenti e clienti abbiamo rilevato sì un rallentamento degli ordini, ma di entità contenuta”. Si segnala una riduzione dei margini, però ricordiamo che il 2018 è stato un anno straordinario in termini di redditività, quindi la situazione non è preoccupante”. A conferma di ciò arrivano anche i dati della produzione siderurgica italiana, che nel primo trimestre è stata pari a 6,284 milioni di t, con un calo del 2,1% rispetto al cor- rispondente periodo del 2018 (fonte Federacciai). Investimenti e formazione. Nonostante un consumo che frena, non mancheranno gli investimenti nel com- parto siderurgico nazionale. A partire da Taranto, dove il presidente di Federacciai Banzato ha sottolineato che: “Sono previsti imponenti investimenti. Bisogna dare il tempo ad ArcelorMittal di portarli a termine, in modo che possano dispiegare i propri effetti. Le critiche che si leggono in questi giorni mi paiono premature”. Ma non solo ArcelorMittal investirà. “Il nostro gruppo - ha dichiaratoMarcegaglia - spenderà da 100 a 120milioni di euro all’anno in investimenti, più del doppio degli ultimi anni”. Ed il target andrà oltre gli impianti ed i macchinari: Marcegaglia, Acciaierie Venete e Danieli, infatti, dispon- gono di academy interne per la formazione dei propri dipendenti. Anche perché uno dei problemi legati alle risorse umane “È la difficoltà a trovare e ingaggiare per- sonale aziendale - ha precisato Trivillin -. Il settore spesso appare poco attrattivo per i giovani: dobbiamo lavorare anche in termini comunicativi in questa direzione”. Infine, sul versante delle acquisizioni e fusioni, secondo gli foto www.pixabay.com

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