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32 rmo settembre 2019 Alcuni esponenti dell’industria siderurgica italiana: Alessandro Banzato, presidente di Federacciai e CEO di Acciaierie Venete; Antonio Marcegaglia, presidente dell’omonimo Gruppo; Alessandro Trivillin, AD del Gruppo Danieli hanno inquadrato presente e futuro dell’acciaio italiano di Gabriele Peloso Acciaio , il re INCHIESTA L a regionalizzazione dei mercati, innescata dai dazi e dal protezionismo a livello globale, e il clima di incertezza che sta investendo l’industria e la manifattura stanno mettendo alla prova la siderur- gia italiana ed europea, dopo un biennio, il 2017-18, caratterizzato da un ritrovato ottimismo e da buone performance. Per rispondere alle difficoltà, è neces- saria una collaborazione di filiera, dai produttori ai distributori, pur nell’ambito delle rispettive istanze. Il futuro della siderurgia europea, secondo gli esperti presenti all’evento all’interno della manifestazione milanese Made in Steel, dello scorso maggio, saranno le piattaforme, i centri di ricerca, le aziende, gli isti- tuti di credito, le Istituzioni. Inoltre, sarà necessario investire sull’innovazione e la sostenibilità con centra- lità l’uomo. Altro punto importante considerato è il rilancio del progetto europeo. Oggi c’è bisogno di più Europa. Un’Europa coesa in grado di confrontarsi con le potenze mondiali che si stanno polarizzando come Cina e USA e gli Stati emergenti come India e Russia. Si tratta di rilanciare il progetto fondativo dei nostri padri partendo dalla storica Ceca (estinta nel luglio 2002, le sue attività sono state trasferite alla CE). La situazione del mercato. Dopo un biennio estre- mamente positivo, il 2019 si è aperto sotto il segno del rallentamento e dell’incertezza. Questa la situazione della filiera dell’acciaio nazionale secondo Alessan- dro Banzato (presidente Federacciai e CEO Acciaierie Venete), Antonio Marcegaglia (presidente Gruppo Marcegaglia) e Alessandro Trivillin (amministratore delegato Danieli & C.), relatori del convegno Steel Human, che ha sancito la conclusione del programma convegnistico di Made in Steel 2019. “Al momento si percepisce una forte confusione sul mercato - ha spiegato Banzato -, dovuta sia al conte- sto nazionale sia al contesto internazionale, contraddi- stinto da incertezze legate all’evoluzione della Brexit, dalla politica pro-dazi dell’amministrazione americana e dalle risposte degli altri Paesi e dall’instabilità geo- politica di alcune aree”. In questo scenario di base: “Il sentiment degli operatori di mercato è negativo - ha aggiuntoMarcegaglia -. Ritengo però che la percezione sia peggiore rispetto alla realtà: parlando con concor- renti e clienti abbiamo rilevato sì un rallentamento degli ordini, ma di entità contenuta”. “Il calo dei vo- lumi è nel complesso modesto - ha ribadito Trivillin -.

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