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biamo creato uno strumento di monitoraggio del loro inserimento in azienda. Io stesso pianifico un colloquio con ciascuno di loro almeno ogni sei mesi per capire come i ragazzi si inseriscono”. Esiste dal suo punto di vista il problema della fuga dei cervelli? “In un momento di mercato molto positivo, noi siamo una realtà ‘sotto attacco’ rispetto ad aziende meno strutturate e organizzate. Possiamo dire, che spesso sono i giovani stessi che ci chiedono di essere inseriti in azienda. Però, ovviamente, qualcuno di loro l’abbiamo perso per strada nonostante quello che possiamo offrire. Di certo, cerchiamo di far ca- pire a questi ragazzi che far parte di questo Gruppo è un’opportunità di crescita, con la possibilità di fare importanti esperienze anche all’estero, nei vari continenti, per chi lo volesse. Il potenziale umano che abbiamo in azienda è di grande valore e giovani che stiamo inserendo pro- mettono un innalzamento del nostro già alto livello qualitativo, sta a noi come manager, fare in modo che questo potenziale si trasformi in effetto. Sulle persone dobbiamo continuare a investire”. @anto_pelle gnativo con base in Italia in collaborazione con un team europeo del Gruppo FFG”. Parliamo delle risorse umane. È un problema trovare gio- vani preparati da inserire in azienda? “Sui giovani abbiamo delle piacevoli sorprese. Ne abbiamo inseriti molti lo scorso anno dagli istituti tecnici e dalle università provenienti dai corsi di laurea di ingegneria. Abbiamo la fortuna di far parte di un territorio dove è presente la facoltà di ingegneria, con un distaccamento del Politecnico di Milano, con un corso dedicato alle macchine utensili. Per quanto riguarda i giovani abbiamo trovato persone pronte, volonterose che portano idee fresche. È poi presente nel territorio il con- sorzio Musp, Macchine Utensili Sistemi di Produ- zione, che si occupa di ampliare le collaborazioni tra università e aziende del comparto meccanico, in cui operano una ventina di ricercatori con cui collaboriamo. E questo è un altro bacino di futuri dipendenti. Riteniamo che la collaborazione con queste organizzazioni sia importante, così come con i docenti dell’università. I risultati ci dicono che l’apporto dei giovani è importante e proseguiremo su questa strada. Come dicevo, abbiamo inserito molti giovani e li seguiamo con attenzione. Ab-

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