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20 rmo settembre 2019 Il presidente Jimmy Chu ha dichiarato in un’intervista di qualche tempo fa che l’obiettivo del Gruppo FFG è quello di diventare il primo gruppo al mondo nel settore delle macchine utensili entro il 2020. La data si avvicina, a che punto siamo? “L’obiettivo temporale è un po’ più dilatato rispetto al 2020, ma resta il fatto che il Gruppo sta crescendo. Va specificato che parliamo di macchine utensili per il settore dell’asportazione truciolo e chiaramente non ci confrontiamo con il comparto della lavora- zione delle lamiere, avendo un prodotto totalmente diverso. Abbiamo davanti a noi due gruppi molto im- portanti, e la nostra espansione ha una caratteristica unica rispetto alla concorrenza, dovuta al fatto che la nostra produzione avviene in stabilimenti situati in Asia, Europa e in Nord America, pertanto abbiamo re- altà produttive importanti nelle aree geografiche più significative sia per la produzione che per il consumo di macchine utensili, e questa peculiarità contribuisce indubbiamente allo sviluppo dei nostri volumi. Detto questo, l’eccellenza non si misura solo nei vo- lumi, ma anche sui risultati qualitativi per il cliente prestando attenzione a garantire un adeguato li- vello di servizio in queste tre aree. Parlando della Cina, che rappresenta il primo mercato di esportazione dei nostri prodotti Made in Europe, vi è stato un rafforzamento importante della realtà produttiva cinese di FFG, che è completamente de- dicata al mercato locale, con un prodotto standard e capacità produttive di circa 5.000 macchine all’anno. Per quanto riguarda l’area europea il Gruppo FFG ha stabilimenti in Svizzera, Italia, Germania e Ungheria. I PERSONAGGIO DEL MESE prodotti realizzati vengono esportati in tutto il mondo e in questo caso la crescita è basata sull’aspetto qua- litativo, con marchi d’eccellenza e macchine di fascia alta. Gli stabilimenti europei vantano una specializza- zione nell’automotive e nell’aerospace, così come nella meccanica generale. Per quanto riguarda l’automotive abbiamo posto grande attenzione verso un settore in grande cambiamento, e ci stiamo impegnando molto sul fronte della e-mobility e delle auto ibride; per quanto riguarda lo stabilimento Jobs, vediamo no- tevoli opportunità per soddisfare la forte richiesta di stampi dovuta allo sviluppo di nuove vetture. Sul mercato nord americano, il nostro stabilimento di Detroit è focalizzato sull’automotive, con grande attenzione alle nuove tecnologiche. Oltre all’automotive, siamo impegnati a sviluppare tutti quei prodotti che ci permettano di affacciarci anche ad altri mercati, come l’aerospace, dove fino a due anni fa eravamo presenti solo con il brand Jobs mentre oggi operiamo anche con i brand tede- schi; un mercato che promette una crescita a dop- pia cifra nei prossimi anni. Tornando alla domanda iniziale, la crescita del nostro gruppo si articolerà sia da un punto di vista geogra- fico e di prodotto, ma anche come settore di destina- zione delle nostre macchine”. La storia del Gruppo è anche fatta da una serie di acquisi- zioni. E in futuro? “Continueranno, senza dubbio. L’aggregazione sarà sempre più forte, sia in Cina che in Europa. Nell’ambito delle acquisizioni le possibilità che il no- Lo stabilimento Jobs a Piacenza e una panoramica della realtà produttiva.

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