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19 rmo settembre 2019 e una lunga esperienza come COO di Comau, CEO di Mandelli e direttore generale di Sachman e Sigma, oggi aggregate al Gruppo, con lui parliamo della sto- ria di successo di Jobs, l’azienda di Piacenza che tanto ha dato al suo territorio, pur avendo una spiccata connotazione internazionale, che le ha permesso di esportare lameccanicaMade in Italy in tutto il mondo. In questa intervista si parla di strategie, di acqui- sizioni, delle tecnologie abilitanti che vedremo molto presto sulle macchine, ma anche dei giovani, dell’importanza del capitale umano. Perché, come afferma Egalini alla fine del nostro colloquio: “Sulle persone dobbiamo continuare a investire”. Ingegnere, a un anno dalla sua nomina alla guida di Jobs, ci racconta quali sono state le priorità affrontate? “Ci siamo mossi su alcune direttrici. Relativamente al tema commerciale verso il consolidamento della no- stra azione sui mercati per noi importanti, come Stati Uniti, Germania e Cina, con particolare focus sull’ae- rospace che costituisce, soprattutto per il brand Jobs, il mercato fondamentale, nel quale sviluppiamo i nostri maggiori volumi di fatturato. Nell’ambito dei prodotti abbiamo portato sul mercato alcune mac- chine dedicate alla lavorazione di materiali partico- larmente tenaci, come il titanio, realizzando nuove soluzioni che abbiamo già consegnato con riscontri fortemente positivi. In tal senso, abbiamo anche or- ganizzato un workshop esplicitamente dedicato a questa applicazione e focalizzato sul prodotto Jobs TRT1000, sviluppato appositamente per la lavora- zione del titanio. Poi abbiamo intrapreso un’azione rivolta al conteni- mento dei costi, vista la sempre maggiore pressione sulla competitività, partendo dalle soluzioni tecniche, e mettendo in atto un percorso di semplificazione delle operazioni di assemblaggio, che ci permettesse di ottimizzare i costi di realizzazione dei nostri pro- dotti. Tutto ciò, mantenendo alto il livello qualitativo, ma con estrema attenzione ai tempi di attraversa- mento, riorganizzando l’attività di assemblaggio, creando dei sottogruppi, validati e qualificati, quali elementi a se stanti, ottimizzando i tempi di assem- blaggio e installazione della macchina. Oltre a ciò, abbiamo posto grande attenzione al tema del project management con l’obiettivo di poter avere alcuni prodotti standard - con una ge- stione ordinaria della commessa - e progetti con la ‘P maiuscola’, importanti, con un notevole contenuto di ingegneria, e chiavi in mano. In questi ultimi casi, l’ef- ficacia del project menagement è fondamentale, per la customer satisfaction da una parte, e dall’altra per il mantenimento dei margini realizzati al momento dell’acquisizione dell’ordine”. Paolo Egalini, amministratore delegato di Jobs. Un’applicazione in ambito automotive e una realizzata da Sigma.

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