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FOCUS TECNOLOGIE LASER 68 rmo giugno/luglio2019 aiutare a semplificarla - entra nel dettaglio -. Di fatto il miglioramento della tecnologia di taglio ci supporta anche nelle lavorazioni dei lotti numericamente più importanti: una conseguenza diretta della velocità che riusciamo a sviluppare con il 6 kW, ad esempio, è che abbiamo fortemente limitato i problemi di surriscalda- mento del materiale, migliorando la qualità del nostro output e la ripetibilità dei particolari”. Pressa piegatrice a valle del taglio. A completa- mento del parco macchine aziendale, e per garantire alla propria officina la massima flessibilità produttiva, M.E.G. si è recentemente dotata di una pressa piega- trice B3, ampliando la propria relazione con Salva- gnini. “La scelta della pressa piegatrice è stata quasi obbligata: ci siamo dotati di un laser con campo di lavoro 4 metri e, non avendo in azienda piegatrici in grado di processarne il tagliato, ci siamo dovuti espandere ulteriormente”, racconta ancora Guarise. La scelta è caduta su Salvagnini per tre motivi che il titolare di M.E.G. elenca: “Primariamente perché siamo convinti abbiano fatto grandi passi avanti anche per quanto riguarda la piegatura, anche se abbiamo scelto un allestimento privo delle automa- zioni più avanzate. Secondariamente perché, dato l’ottimo rapporto instaurato con l’azienda, abbiamo preferito continuare ad investire sulla nostra partner- ship. Terzo, e forse il più importante: il software della pressa piegatrice ha le stesse logiche funzionali ed è compatibile con quello del laser, facendo parte della suite di programmazione Stream”. La pressa piegatrice B3 è stata progettata combinando le caratteristiche e i benefici delle soluzioni elettriche ed idrauliche comunemente diffuse nel mercato con le ap- profondite competenze aziendali di automazione, sof- tware, meccanica ed elettronica: questo garantisce delle ricadute importanti in officina. “Noi stavamo cercando una macchina potente, capace di piegare alti spessori e di lavorare grandi particolari fino a 4 metri - conti- nua Guarise - e abbiamo scelto una pressa piegatrice da 220 tonnellate, confortati dal fatto che la tecnologia ibrida Salvagnini ci consente di mantenere alte velocità anche su tonnellaggi importanti”. Il sistema di misura- zione dell’angolo AMS garantisce a M.E.G. un ulteriore vantaggio che Guarise spiega così: “Se ti dedichi alla piega di alti spessori, la variabilità della piega aumenta inmaniera rilevante. Se a questo aggiungiamo che negli ultimi anni riscontriamo sempre maggiori irregolarità nella qualità della lamiera, sia che si tratti di lamiera spianata sia che si tratti di coil, è evidente che anche all’interno dello stesso lotto di lamiera si rischi di avere un materiale che risponde alla piega in modo anomalo. AMS interviene in nostro aiuto, consentendoci di con- trollare ciascun singolo pezzo: è estremamente vantag- gioso soprattutto nelle lavorazioni a lotti ridotti perché limita il margine d’errore, e anzi finisce per azzerarlo”. Il futuro è nel rinnovamento. Su quali siano gli obiettivi futuri di un terzista tecnologico, Matteo Guarise non ha dubbi: “Vorremmo continuare ad investire in nuove tecnologie, rinnovando il parco macchine con una certa frequenza. Certo per farlo è necessario riuscire a lavorare, a lavorare bene, ad es- sere competitivi. Una volta la tecnologia era in qual- che modo neutra, si poteva trovare un mercato anche con strumenti non necessariamente aggiornati. Oggi, invece, non essere al passo con i tempi significa quasi automaticamente essere fuori dal mercato. Insomma, per parte nostra siamo davvero convinti che l’aspetto tecnologico sia fondamentale”. Alcuni particolari lavorati con i sistemi Salvagnini installati in M.E.G.
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