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67 rmo giugno/luglio2019 di taglio laser, ma non avendone particolare espe- rienza ci siamo prima di tutto concentrati sull’analisi delle soluzioni disponibili sul mercato - continua -. Proprio in questa fase siamo rimasti impressionati dai sistemi in fibra”. Tra le prime aziende al mondo ad investire nella tecnologia in fibra, nel 2012 Salvagnini rappresentava una scelta di avanguardia. “Abbiamo visitato a più riprese lo showroom Salvagnini pro- prio per vedere da vicino i loro sistemi di taglio in fibra e ne abbiamo colto i vantaggi, soprattutto di alte velocità e consumi ridotti - continua Guarise -. In definitiva ci siamo decisi ad investire su questa tecno- logia acquistando un sistema L3 con campo di lavoro 3 metri e sorgente a 3 kW. Nel 2018, a distanza di 6 anni, abbiamo deciso di investire ancora andando ad inserire in officina un secondo impianto di taglio con potenza maggiore, acquistando un L3 con campo di lavoro 4 metri e sorgente a 6 kW. Abbiamo deciso di acquistare anche una pressa piegatrice per comple- tare la nostra dotazione produttiva”. Maggiore potenza, migliore risultato. Una tra le principali tendenze tecnologiche in atto è proprio quella che vede il mercato del laser sbilanciarsi sempre più su sorgenti di maggior potenza. Un orientamento che Guarise comprende, e che spiega elencando una serie di vantaggi: “Parlo per esperienza diretta: pas- sando da un 3 kW ad un 6 kW, sin da subito abbiamo riscontrato enormi benefici sulla qualità di taglio degli alti spessori di acciaio inox. Per me la qualità di taglio è fondamentale, dare al cliente un prodotto finito che non deve essere ripreso, che non deve subire ulteriori lavorazioni in termini di sbavatura o foratura, è un van- taggio importante: questo anche se ci proponiamo sul mercato a costi più alti”. Un altro vantaggio che il tito- lare indica è nella maggiore velocità di taglio: “Oggi, pur mantenendo invariato il tempo lavoro della nostra L3, produciamo di più. Nell’ottica del terzista devo dire che questo è importante perché ci consente di essere molto reattivi e di rispondere con rapidità alle richieste dei nostri clienti. Altri vantaggi sono legati ad alcuni tipi di lavorazioni che prima faticavamo ad eseguire, come ad esempio forature estremamente piccole che oggi riu- sciamo a completare con grande precisione e rapidità”. Lavorazioni più complesse. Se si parla spesso delle dimensioni sempre più ridotte dei lotti di produzione e delle problematiche che ne derivano, meno banale è interpretare il fenomeno come una opportunità: quella di costruirsi una specifica nicchia di mercato. “Ovviamente non li rifiutiamo, ma stiamo decisa- mente trascurando i grandi lotti proprio perché il mer- cato è saturo ed estremamente competitivo su unico parametro, quello del prezzo - continua Guarise -. Contemporaneamente, però, ci siamo dedicati alle grandi variabilità, ai piccoli lotti, alle parti complesse, ai tempi di consegna molto bassi”. M.E.G. processa praticamente tutti i materiali e tutti gli spessori: per il ferro da 1 a 20 mm, per l’acciaio inox da 1 a 12-15 mm. “Abbiamo finito con il costruirci una nostra nic- chia di mercato che è sicuramente più complicata da gestire ma anche più remunerativa. In questo senso è fondamentale il supporto di una tecnologia avanzata: più la lavorazione è complessa, più la tecnologia ci può Nella foto nella pagina accanto: Pierandrea Bello (Product manager di Salvagnini) e Matteo Guarise (titolare di M.E.G.) accanto al laser a fibra L3 con sorgente a 6 kW installato nel 2018. Nelle foto sopra: il sistema laser L3 con sorgente a 3 kW e la pressa piegatrice B3.

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