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39 rmo giugno/luglio 2019 Le consegne sul mercato interno si sono attestate a 1.418 unità, con un incremento del 15,6% rispetto al 2017. Riscontro positivo arriva anche dall’export ita- liano del comparto che si è attestato a 2.042 unità, segnando una crescita pari al 39,7%. Anche in questo caso il podio va agli articolati con 1.368 unità espor- tate, 572 cartesiani e 21 scara. L’85% della domanda interna è stata soddisfatta dall’import, cresciuto di un tasso pari al 10,8% ri- spetto all’anno precedente e toccando le 7.819 unità. In questo caso sono 6.352 gli articolati importati, 271 i cartesiani e 945 gli scara. Ma il risultato più eclatante è senza ogni dubbio quello relativo al consumo nel 2018: sul totale dei 9.237 robot installati, 7.337 sono stati articolati con un incremento rispetto all’anno precedente del 11,4%, i cartesiani sono stati 657 con un aumento del 22,1% e gli scara 971 con una crescita del 9%. I campi applicativi. Il principale campo di appli- cazione si conferma essere quello della manipola- La Cina rallenta la crescita Le statistiche del World Robotics Report dell’IFR-International Federation Robotics mostrano che a livello globale lo scorso anno ha fatto registrare un nuovo record, con 384.000 unità installate e un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Questo significa che il volume annuale delle vendite di robot industriali è aumentato per la sesta volta consecutiva (2013-2018), ma solo per il momento. Il percorso di crescita fatto registrare lo scorso anno dall’Italia, non è stato però così lineare in altre aree del mondo. A frenare le medie è stata in particolare la Cina che ha visto un calo di quasi 5.000 unità. In rallentamento pure la Corea mentre per Taiwan i volumi sono di poco superiori al 2017. Lo scorso anno hanno fatto registrare migliori performance l’Europa con una crescita del 7% e l’America con una crescita del 6%. Seppure la distanza in valori assoluti tra questi e l’Asia rimano ancora ampia. Infatti, un terzo circa dei 384.000 nuovi robot registrati nel 2018 nel mondo è installato in Cina. Se consideriamo il numero di robot ogni 10.000 addetti, ossia la cosidetta intensità di utilizzo, l’Italia si posiziona ben al di sopra della media mondiale attestandosi a quota 190, in linea con quanto accade negli USA o a Taiwan, superando i livelli di Francia, Spagna e Cina. zione, con una quota pari al 76% del totale. Rispetto all’anno precedente la manipolazione risulta avere un andamento stabile: nel 2017 questo settore ap- plicativo è stato infatti pari al 77%. Se entriamo nel dettaglio, la manipolazione dei materiali rimane la prima area di dettaglio applicativo con una quota pari al 38,7% sul totale dello specifico segmento, se- guono il carico e lo scarico di macchine con il 24% e la palettizzazione al 17% (in crescita decisa rispetto all’11,9% del 2017). L’87% di robot destinati alla ma- nipolazione sono di tipo articolato. Nello scorso anno sono stati consumati in Italia 5.786 robot articolati, 600 cartesiani e 462 scara. Al secondo nei campi di applicazione c’è la saldatura che cresce dell’8,1% rispetto all’anno precedente, e rappresenta il 10% del totale delle applicazioni. I robot per saldatura sono sia prodotti sia importati, e nel 2018 si è registrato un aumento del 37,6%, grazie all’incremento sia dei robot per saldatura a punti che ad arco. Si tratta di robot articolati. Sul gradino più basso del podio delle applicazioni si
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