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FOCUS ADDITIVE MANUFACTURING 70 rmo maggio2019 del letto di polvere (PBF) usano un raggio laser o elet- tronico per fondere e fondere insieme il materiale in polvere. Tutti i processi PBF comportano la diffusione del materiale in polvere sugli strati precedenti. Una tramoggia o un serbatoio al di sotto del letto fornisce materiale fresco da deporre. Tendenze per il futuro. Anche se si tratta di una tecnologia che nasce oltre trent’anni fa, il mondo dell’Additive Manufacturing ha davanti a sé un cam- mino ancor a molto lungo fatto di miglioramenti e crescita qualitativa dei manufatti. Quindi è utile a questo fine cercare di comprendere al meglio le ri- chieste tecnologiche che arrivano dal mercato e su cui le aziende produttrici stanno lavorando. Il primo elemento è senza ombra di dubbio la produttività. Se fino a poco tempo fa l’idea della produzione additiva era confinata a una esperienza di nicchia, sempre più sono i casi in cui si riesce a ottenere una elevata capacità produttiva e quindi costi finali com- petitivi. Ci è capitato anche recentemente di vedere dei particolari realizzati con tecnica additiva che ri- uscivano ad essere competitivi rispetto a prodotti re- alizzati utilizzando processi ideativi e costruttivi più tradizionali. Il secondo aspetti riguarda la integra- bilità fra a produzione additiva e una serie di lavo- razioni ottenute attraverso strumenti di lavoro più tradizionali. Per questo accanto a macchine espressa- mente realizzate per creare oggetti in AM si stanno gradualmente diffondendo macchine ibride,cioè capaci di proporre un pezzo intero e finito in un solo passaggio in macchina utensile. La produzione additiva quini non pare necessariamente destinata a soppiantare produzioni ottenute con macchine tradizionali. Semmai è vero che l’unione delle due scuole di pensiero (lavorazione tradizionale e ad- ditiva) è destinata a rendere ancora più efficienti i sistemi di costruzione. Tutto questo però, porta a una innovazione ancora più importante che non sta fra teste laser, utensili di fresatura o simili. La vera rivoluzione dell’additive ma- nufacturing è di tipo culturale: infatti grazie ai cam- biamenti che si vengono a introdurre sotto il profilo realizzativo, si spalancano portoni nel campo della progettazione, che si libera di molti vincoli e di molte abitudini che hanno influenzato il modo di produrre fino a oggi. La produzione additiva quindi non solo si porta dietro un nuovo modo di concepire le lavo- razioni, ma anche un modo profondamente diverso di interpretare gli oggetti liberando fantasie e avvi- cinandosi decisamente a forme nuove e più efficaci. Lo si è visto negli ultimi anni frequentando le con- vention dei grandi produttori di sistemi di progetta- zione. I vincoli tradizionali sono destinati a a lasciare il posto a veri e propri esercizi di fantasia progettuale in cui le forme evolveranno verso morfologie diffi- cilmente realizzabili oggi con strumenti tradizionali, sia per motivi tecnologici, sia per problemi di costi. L’ibridizzazione dei cicli produttivi e delle macchine utensili sembrano essere, almeno in determinate aree dimensionali e quantitative il futuro prossimo. Un ter- reno su cui in effetti già si stanno muovendo diversi produttori di macchine utensili e di tecnologie più in generale, con dinamismo e focus molto orientato a cogliere ogni possibile occasione per presidiare ogni nuovo spazio tecnologico che possa incrementare la competitività dell’industria utilizzatrice.

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