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49 rmo aprile 2019 si aggiungeranno a quelli tradizionali”. Problematica in tema di guida autonoma sarà invece la sua gestione, so- stiene Streparava, che ricorda quanto lavoro sia ancora necessario per consentirne una gestione veramente si- cura. “Un problema correlato - continua Streparava -, sarà la necessità di sviluppare tecnologie che consenti- ranno ai guidatori di auto tradizionali di comprendere la logica e la non discrezionalità della guida robotica”. Perché è infatti ovvio che chi comprerà in futuro una Lamborghini vorrà continuare a guidarla da sé, e non farla condurre a un robot. Nella stessa ottica Mosca guarda quindi anche più lontano, immaginando fra 30 anni un possibile mercato di nicchia di auto termiche ultra personalizzate, in controtendenza alla servitizza- zione, con scocche in additivo metallico o polimerico, e la cui produzione richiederà macchine utensili alta- mente flessibili e fortemente competitive sulle presta- zioni. Tornando al presente, se l’auto elettrica con tutte le problematiche da sciogliere è comunque una tecno- logia già reale, di fatto invece l’auto a guida autonoma non c’è, ed essendo la premessa dell’auto connessa, senza conducente e luogo dell’entertainment dei pas- seggeri, ciò rende ancora più assurdo il fatto che oggi si pubblicizzino già auto come sale giochi, facendo leva su fattori emotivi promettendo qualcosa che di fatto è ancora più remoto della stessa auto elettrica di massa. Urgenza di nuove competenze. “Quello che fa più rabbia - dice quindi Streparava - è che oggi le normative spingono insensatamente verso un elettrico che inmassa non sarà possibile ancora per molti anni, costringendo le aziende a un’accelerazione impossibile da gestire svilup- pando competenze per esperienza”. Questo potrebbe costringere ad acquistare tecnologia all’esterno, in parti- colare in Asia dove oggi si trovano i due produttori mon- diali di batterie. Intanto in Cina a gennaio 2019 le vendite di auto elettriche sono cresciute del 175% sul mese pre- cedente, pari a circa il 5% del mercato, con previsione di arrivare al 9% entro fine anno. “È però anche vero che oggi tutti i grossi gruppi si stanno organizzando per pro- durre le batterie in proprio, e i costruttori di auto stanno investendo per avere proprie piattaforme native per l’e- lettrico - dice Di Iorio -. Molti hanno già annunciato che entro 5-10 anni non produrranno più auto termiche, e già entro 2-3 anni tutti avranno veicoli elettrici per tutti i segmenti del proprio catalogo”. “Non è possibile pen- sare di dipendere dalla Cina - prosegue quindi Mosca -. La fabbricazione delle batterie prevede diverse fasi: per la parte che va dal modulo batteria, battery pack e control system, le aziende europee posseggono già il know-how necessario. Si tratta solo in prospettiva di in- vestire per sviluppare sistemi di produzione e linee di as- semblaggio automatiche adatti ai nuovi componenti e ai nuovi criteri di design for assembly e for manufacturing del Power Train elettrico. In Europa è invece gravemente assente la competenza nella prima fase di produzione, dalla lavorazione del minerale fino al materiale attivato per catodo e anodo, alla produzione di elettrodi e celle”. Questa fase oggi è dominata da LG, Samsung e Sony con qualche altra realtà est-asiatica. Alcuni progetti sono a tale riguardo già partiti in Europa, e una prima call si è chiusa a fine febbraio anche in Italia, per manifesta- zioni di interesse da aziende che potrebbero svolgere un ruolo nella filiera produttiva dell’auto elettrica. È quindi vero che l’evoluzione è lenta, ma certo è che ci sarà. Ci sono inoltremolti elementi trasversali e indipendenti dal tipo di trazione, ma il cambio di tecnologia non muta il mercato, che anzi presumibilmente aumenterà, se tra 10-20 anni le normative costringeranno a cambiare tutto il parco macchine. Se non è quindi il caso di sviluppare in continuità con il passato, è invece consigliabile accettare la sfida, innestando su base industriale nuovi prodotti adatti a lavorazioni per la nuova tecnologia elettrica, restando così nel mercato automotive. @marcocyn

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