RMO_218

82 rmo marzo 2019 UTENSILI Il secondo. Aumento della resistenza meccanica, con l’ottimizzazione della distribuzione delle forze all’interno delle testa attraverso l’ottimizzazione topologica. Con la simulazione FEM (metodo degli elementi finiti), i ricercatori LMT hanno determi- nato quali fossero le aree della testa sottoposte a maggiore stress meccanico e, grazie alla produ- zione additiva, hanno creato un design orientato a ridurre il carico su tali aree, aumentando note- volmente la resistenza dell’utensile. Non sarebbe stato possibile realizzare questo design con metodi produttivi tradizionali. Performance di alto livello. La creazione del fi- letto è da sempre una delle lavorazioni meccani- che che richiede maggiore stabilità e affidabilità dell’utensile. All’interno del panorama delle varie tecniche produttive, la rullatura è spesso la scelta preferenziale soprattutto in settori, come automo- tive e costruzioni, che richiedono performance ca- ratterizzate da alta affidabilità e tempi/ciclo bassi. Nella rullatura, infatti, la formazione del filetto esterno avviene a una velocità estrema con tempi di esecuzione solitamente nell’ordine dei secondi. Ol- tretutto, la deformazione a freddo garantisce una qualità di lavorazione significativamente superiore rispetto ai processi di taglio e la resistenza dei fi- letti prodotti risulta essere circa tre volte superiore, perché le fibre del materiale non vengono ‘tagliate’, ma compresse. Inoltre, nella produzione di grandi volumi, conta molto anche l’elevata vita utile degli strumenti utilizzati e lo standard di oltre 250.000 fi- letti per set di rulli è un evento tutt’altro che raro. Col progresso tecnologico questa performance non può far altro che migliorare, grazie allo sviluppo di nuovi materiali, nuovi rivestimenti e al design inno- vativo delle teste Fette e dei loro componenti. Tre diverse tecniche. Dal 1952 Fette primeggia nella produzione di utensili per la rullatura ma, oltre alle teste a rullare tangenziali, la gamma del costrut- tore include anche teste assiali e radiali. Ne vediamo di seguito tre tipologie. Teste a rullare tangenziali: possono essere utiliz- zate in diversi impieghi, macchine a camme o torni a controllo numerico. La loro applicazione princi- pale è tuttavia la lavorazione, prima o dopo uno spallamento, su torni plurimandrino. Nell’utilizzo di questo utensile, l’entrata nel pezzo è tangen- ziale, la testa a rullare è fissa, mentre il pezzo è rotante. La massima lunghezza rullabile è pari alla larghezza del rullo. Teste a rullare assiali: hanno nella maggior parte dei casi due o tre rulli e, in alcuni casi particolari, arri- vano fino a sei. Con le teste assiali, il pezzo entra lungo l’asse e il filetto può essere di qualsiasi lun- ghezza, con diametri compresi tra 1,4 e 230 mm. La testa può essere fissa o rotante e può essere utiliz- zata per filetti, zigrinature, deformazione di tubi, lu- cidatura e riduzione di diametro. Il sistema di riarmo della testa può essere manuale, meccanico, pneuma- tico o idraulico. Teste a rullare radiali: la soluzione ideale per realiz- zare filetti molto corti, da M3 a M45, destri e sinistri, su componenti a sbalzo ridotto. La rullatura radiale è il sistema più veloce presente sul mercato e LMT Fette si vanta di ‘essere l’unica azienda al mondo’ che dispone di questa tecnologia. La formazione del filetto avviene con una sola rotazione dei rulli e l’a- vanzamento si ottiene grazie all’apposita geometria dei rulli stessi. La testa può essere fissa o rotante. L’applicazione principale di questa tecnologia è su macchine transfer. La stampa 3D per realizzare la testa ha consentito di collocare gli ugelli orientabili di raffreddamento (in blu nella foto) in posizioni ottimali con configurazioni che non risentono dei vincoli produttivi convenzionali.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=