RMO_218

81 rmo marzo 2019 permette di compiere un’analisi del processo in presa diretta, durante la lavorazione. Grazie a un sensore di misura, alloggiato direttamente sul corpo della testa, l’utensile raccoglie i dati relativi alle forze e le pressioni esercitate su di esso. Nel corso della pro- duzione dei primi pezzi, questo sistema definisce la curva standard relativa alla lavorazione in atto. Una volta determinato tale standard, il meccanismo è in grado di riscontrare eventuali futuri scostamenti dalla curva, permettendo quindi di individuare le cause di anomalie o problemi nella lavorazione. Tutte le informazioni immagazzinate dall’utensile possono essere poi trasmesse via bluetooth, tramite l’apposita App, ai tecnici LMT Fette. Oltre all’analisi delle forze, la componente elet- tronica ha la funzione di contenere e trasmettere anche ampie informazioni sul ‘DNA’ della testa, come la data di produzione, il numero di serie, il tipo, la progettazione e gli eventuali intervalli di manutenzione. Autosufficienza energetica. Come ogni elemento elettronico, il dispositivo inserito nella EVOline ne- cessita di alimentazione e, anche in questo aspetto, la testa tangenziale LMT Fette ‘mette in luce la sua essenza d’avanguardia’. La ‘sensorizzazione’ di questo utensile è infatti autosufficiente dal punto di vista energetico e non richiede alcuna batteria o altri tipi di alimentazione esterna. Gli ingranaggi in- terni della testa sono dotati di un elemento brevet- tato che permette di raccogliere l’energia necessaria al sensore sfruttando la rotazione stessa dei rulli. Il principio è lo stesso della dinamo, quindi niente batterie e, conseguentemente, nessuna necessità di sostituirle; tutto nell’ottica di migliorare l’efficienza energetica e semplificare l’utilizzo dell’utensile. Produzione di massa con stampa 3D. Un altro ele- mento di particolare interesse riguarda il processo di produzione delle teste a rullare tangenziali EVOline: i bracci, in acciaio da utensili, e altri componenti, quali le piastre di protezione dal truciolo in plastica, sono stampati con tecnologia additiva di stampa 3D. LMT ha quindi ‘sfatato alcuni tabù’ legati alla mani- fattura additiva, precisano gli esperti dell’azienda, usando tale tecnologia per la produzione in serie e utilizzando un materiale ad alta resistenza come l’acciaio da utensili. Questo approccio produttivo, in continuo sviluppo nel periodo recente, ha consen- tito all’azienda tedesca di migliorare ulteriormente l’affidabilità del processo, attraverso il migliora- mento della geometria dell’utensile. I vantaggi per l’utilizzatore, derivanti dall’utilizzo della stampa 3D, sono riassumibili in due ambiti principali. Vediamo il primo. Ugelli di raffreddamento integrati nei bracci: sono orientabili, agiscono direttamente nella zona di lavoro, grazie a un flusso canalizzato in misura prevalente sulle aree dell’utensile che rag- giungono temperature maggiori, e contribuiscono anche all’evacuazione di trucioli generati in lavo- razioni precedenti alla rullatura. La stampa 3D ha consentito quindi a LMT di collocare gli ugelli in po- sizioni ottimali con configurazioni che non risentono dei vincoli produttivi convenzionali. Tutte le informazioni immagazzinate dalla nuova testa tangenziale EVOline possono essere poi trasmesse via bluetooth, tramite l’apposita App, ai tecnici LMT Fette.

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