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41 rmo novembre/dicembre2018 La nuova divisione, si sottolinea con orgoglio a Colle- gno, vede al lavoro un gruppo di giovani, altamente specializzati e qualificati: manager e ingegneri, che presto avranno una nuova sede, attualmente già in costruzione, adiacente all’Hqtc. L’investimento per tale nuova struttura è vicino ai sei milioni di euro, mentre gli investimenti per le attività di ricerca e sviluppo sono stati in larga misura concepiti nell’ambito di progetti di ricerca nazionali ed europei. Gianfranco Carbonato, presidente di Prima Industrie, durante la sua presentazione dell’evento, ha dichia- rato: “Sono particolarmente orgoglioso di presentare il primo Innovation Day e questo nuovo marchio che rafforza lo spirito pioneristico e l’eredità dell’inno- vazione del nostro Gruppo. Negli anni 70, abbiamo seguito la nostra visione e siamo entrati nel mercato delle macchine laser per applicazioni industriali che al- lora era solo all’inizio, ed è stata una scelta vincente. Oggi assistiamo allo sviluppo di queste nuove applica- zioni laser, e al loro dirompente impatto sulle tecniche di lavorazione dei metalli: si tratta di un nuovo affa- scinante paradigma di produzione e siamo pronti ad aiutare i nostri clienti a cogliere tutte le opportunità di business che ne possono derivare”. Oggi Prima Industrie conta su un’ampia gamma di pro- dotti, tra cui sistemi laser 2D e 3D, macchine di punzo- natura e combinate, presse piegatrici e pannellatrici oltre a sistemi di automazione, con oltre 13.000 instal- lazioni in tutto il mondo. La gamma di prodotti laser è una delle più ampie del mercato e rappresenta oltre il 35% del fatturato totale, con oltre il 25% derivante da sistemi laser 3D. Ma torniamo a Prima Additive: con questa operazione Prima Industrie entra decisamente nel mercato innova- tivo e in rapida crescita dell‘additive manufacturing, il cui valore nel 2017 è stato stimato pari a circa 7,3 mi- liardi di dollari a livello globale, con una crescita media annua del 22% negli ultimi anni. La mission della nuova divisione Prima Additive è dare vita a un processo di continua innovazione nel laser per la lavorazione dei materiali e la sfida è quella di ridurre le barriere tecnologiche all’ingresso nell’addi- tive manufacturing. Ciò che distingue l’azienda sul mercato, spiega il mana- gement, è un background unico con una competenza tecnologica e una gamma completa di servizi per i clienti, che va dalla pre-ingegnerizzazione e progetta- zione all’ottimizzazione e configurazione dei processi, alle attività di test sulle parti e alle verifiche di confor- mità agli standard. Prima Additive, all’interno del pro- prio ‘application center’ è anche in grado di ‘assistere i propri clienti nella progettazione e realizzazione dei loro prototipi’. La gamma di prodotti disponibili comprende entrambe le tecnologie di additive manufacturing: ‘powder bed fusion’ - PBF (la fusione a letto di polveri) e ‘direct metal deposition’ - DMD (ovvero la deposizione diretta di metalli). Nuove opportunità produttive. Il principio della tecnologia del processo PBF, riassumiamo, è la fab- bricazione strato per strato: la sorgente laser produce energia termica che scioglie il materiale in polvere il quale poi solidifica quando si raffredda. Strato dopo strato la parte viene creata. Questa tecnologia è utiliz- zata principalmente per parti costruttive con geome- trie complesse, ad esempio nel settore aerospaziale, biomedico, della prototipazione, delle parti di ricam- bio, del casting, oltre che automobilistico e motocicli- stico in generale. Il processo tecnologico DMD si caratterizza per l’ele- vata produttività: la sorgente laser produce energia termica per fondere il metallo in polvere spruzzato nel punto focale del raggio laser, e creare così il pezzo tramite fusione. Questo processo è particolarmente adatto per aggiungere funzionalità a parti esistenti, per la personalizzazione, il rivestimento e la ripara- zione ad esempio nei settori petrolifero, degli utensili e del casting. Prima Industrie ha lanciato il suo nuovo marchio Prima Additive, dedicato alle soluzioni di additive manufacturing. La macchina ritratta è una Print Sharp 250.

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