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17 rmo novembre/dicembre 2018 dustriali, sul mercato con questo nome dal ’44. La nostra prerogativa è sempre stata quella di rap- presentare case con prodotti di nicchia, prevalen- temente tecnologia tedesca e svizzera. Oggi non seguiamo soltanto la vendita delle macchine uten- sili che rappresentiamo ma abbiamo anche una divisione che si occupa di vendere prodotti com- plementari, ovvero tutto ciò che gira intorno alla macchina utensile, dalle attrezzature ai sistemi di aspirazione, filtrazione del liquido refrigerante e fino agli utensili stessi, le mole e i materiali di consumo nell’ambito dell’asportazione truciolo ed EDM. Questo per poter offrire tutto quanto può servire nella lavorazione meccanica da un unico referente. Recentemente abbiamo inoltre inserito una nuova azienda nelle rappresentanze, Additive Industries, una giovane azienda che si occupa di tecnologia additiva, che vediamo complementare alla tecnologia dell’asportazione del truciolo”. Cosa vi ha portato a introdurre l’additivo nella vostra offerta di soluzioni? “Sebbene sia convinto che la tecnologia additiva non sostituirà mai quella per asportazione, tutta- via penso che nei prossimi anni l’additive manufac- turing aiuterà sicuramente a modificare i prodotti finali, riducendo il numero di pezzi per realizzare particolari complessi e per semplificare gli assem- blaggi. Se oggi guardiamo all’insieme delle lavo- razioni, il 98-99% avviene per asportazione del truciolo e/o deformazione, solo il restante 1-2% viene fatto in additivo. Credo però che nei pros- MetalFAB1 è la soluzione di Additive Industries: un sistema di manifattura additiva di metalli completamente automatico, modulare e integrato per la produzione in serie in totale autonomia. 75 anni di relazioni Simu nasce a Milano nel 1944 su iniziativa di tre soci, Pietro Gobbo, Augusto Vitali e Vergil Scheider, per raccogliere le rappresentanze di Shütte Italia di macchine e tecnologie tedesche e svizzere, che includevano nomi come Schüler e SIP Genevoise. Gli uffici vengono trasferiti nell’immediato dopoguerra a Torino, scelta naturale dato il forte legame con l’industria automotive e con clienti come Fiat che faranno il successo di Simu nei decenni a seguire. Da un incontro casuale alla Fiera di Milano del 1949, Riccardo Totta conosce l’azienda e vi entra come venditore nel 1951 quando, come lui stesso racconta, un venditore era anche il primo montatore e manutentore delle macchine. Totta diviene quindi azionista di maggioranza nel 1966 e dirige l’azienda fondandone il successo su valori quali onestà, correttezza, qualità tedesca dei macchinari e amicizia. L’importanza di coltivare le relazioni personali è infatti un leitmotiv della storia di Simu, fatta anche di intuito e incontri casuali con la capacità di trasformarli in opportunità di successo. Valori che hanno fatto i quasi 75 anni di storia dell’azienda e che oggi vengono portati avanti con la stessa passione da Antonio Goia, amministratore unico dal 2009. Simu si affaccia quindi sul futuro all’insegna dell’innovazione, con nuove tecnologie, anche additive, digitalizzazione e un progetto dedicato alla formazione delle competenze, per contribuire alla crescita della competitività del settore manufatturiero industriale italiano.

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