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91 rmo ottobre 2018 I robot presenti nella cella svolgono operazioni di trasferimento di teste tra aree di lavoro e manipolazione di componenti da applicare sulla testa cilindri oltre che lavori di montaggio. semblaggio, e tendenzialmente in tutte le applicazioni di handling, dove si richiedono traiettorie complesse, che la robotica sta giocando la propria partita, dando vita a prodotti sempre più in grado di operare con l’uomo, e non solo in sua sostituzione, in totale sicu- rezza. Come ci racconta Gianluca Tona, Sales manager dell’azienda e responsabile delle strategie di sviluppo aziendali, Elettrosystem ha sviluppato diverse applica- zioni di assemblaggio robotizzato con robot Comau. Assemblaggio di teste cilindri. U primo esempio è nella cella dedicata all’assemblaggio della testa di ci- lindri in ambito Automotive. “L’assemblaggio robotiz- zato è una delle sfide che più abbiamo affrontato nel corso della nostra storia - introduce Gianluca Tona -. Spesso quando si è trattato di automazioni nel settore Automotive abbiamo scelto Comau, riconoscendole un primato storico nel settore. Anche in questo caso è stato così”. Le richieste del cliente erano davvero sfi- danti: dar vita a una linea ad alta flessibilità in grado di gestire rapidamente cambi di articoli e aggiornamenti veloci sulle configurazioni meccaniche. “La flessibilità che ci è stata richiesta - continua il responsabile com- merciale Elettrosystem - non poteva essere soddisfatta se non con l’uso di robot. Abbiamo così abbandonato i classici manipolatori e portali per installare dei robot Comau”. I robot presenti nella cella svolgono opera- zioni di trasferimento delle teste tra aree di lavoro e manipolazione di componenti da applicare sulla testa cilindri oltre che lavori di montaggio. Tutte queste at- tività di handling e montaggio sono svolti da tre robot Comau: NJ-110-3.0, NJ-60-2.2 e NS-16-1.65. I robot operano sull’intero ciclo di lavoro: le teste ar- rivano su una linea di trasporto pallet. Il robot con maggior portata preleva le teste e le trasferisce tra diverse stazioni di lavoro, dove avvengono gli assem- blaggi. Un secondo robot monta le molle spingi-val- vola e altre componenti. Tutti i pezzi sono alimentati da vibratori e il robot agisce con una pinza multipla che preleva i componenti ed effettua il montaggio sulla testa motore processata in quel momento. “È proprio in questa fase - entra nel dettaglio Tona - che il robot ci garantisce la massima flessibilità, in quanto è in grado di effettuare traiettorie e posizionamenti molto complessi e, soprattutto, su diversi modelli di testa. Questo significa che vengono abbattuti i tempi di attrezzaggio e cambio articolo, rendendo il pro- cesso, oltre che flessibile, molto efficiente”. A conclusione di questa parte di processo, il terzo robot preleva la testa parzialmente montata e la posiziona all’interno delle stazioni per le lavorazioni finali: pian- taggio di spine, inserimento di prigionieri e avvitatura. Operazioni che portano poi alla marcatura laser e al posizionamento su conveyor per il trasporto a fasi suc- cessive. “Anche in quest’ultima fase di assemblaggio descritta - conclude Tona - l’uso del robot Comau ha rappresentato un vantaggio concreto. La stazione di lavorazione è stata semplificata nella sua parte mec- canica, come in realtà avvenuto anche per la fase di assemblaggio precedente all’ultima, grazie proprio la flessibilità applicativa e di movimento del robot. Ab- biamo così garantito flessibilità, in quanto la stessa linea può processare tantissimi modelli diversi di teste, efficienza e un gran risparmio di spazio. La cella robotiz- zata in questione è un quadrato di 5 metri di lato: altre tecnologie avrebbero richiesto non meno di 20 metri”. Assemblaggio schede elettroniche. Un altro esempio riguarda un’applicazione di assemblaggio di schede elettroniche. “Nel caso di questa applicazione il robot ha sostituito l’uomo nelle operazioni faticose e dove era maggiormente possibile compiere errori, come nella fase di avvitatura. Tuttavia - riprende Tona - l’apporto dell’operatore, come capita ormai sempre, non è stato escluso: semplicemente oggi controlla la linea e non svolge più attività ripetitive e poco qua- lificanti, che, peraltro lo costringevano a operare in spazi poco ergonomici”. Il robot in questione, Comau NJ-16-3.1, opera le fasi di avvitamento, sfruttando la capacità di sviluppare traiettorie in spazi contenuti e di raggiungere, senza errori e ripetutamente, tutti i punti dove poi dovranno avvenire gli avvitamenti. “Anche in questo caso abbiamo raggiunto l’obiettivo di flessibilità - indica il Sales manager dell’azienda e responsabile delle strategie di sviluppo aziendali -: l’o-

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