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80 rmo ottobre 2018 PRIMO PIANO Giussani è stato amministratore delegato di Rösler Italiana e oggi è nel consiglio di amministrazione con delega alla ricerca e Angelo Falzetti, 27 anni, ingegnere, da quasi un anno in azienda come di- pendente, entrato per svolgere la sua tesi di laurea, grazie al rapporto tra Rösler Italiana e Poliefun, oggi responsabile Additive Manufacturing del la- boratorio sperimentale. Falzetti, dopo un anno di ingegneria navale ha scoperto ed esteso la passione per le superfici e il loro trattamento. “Nel 2011 ho conosciuto il mondo dei materiali - spiega - dopo tre anni di studio al Politecnico mi sono recato in Germania scoprendo le novità legate all’Additive Manufacturing. Sono rientrato in Italia e ho ini- ziato a pensare alla tesi di laurea. Avevo sentito parlare di Rösler Italiana da Riccardo Leoni, del ‘servizio impianti macchine e ricambi divisione com- merciale finitura di massa’, intervenuto in univer- sità per spiegare l’attività della società. In seguito, attraverso i suggerimenti del professor Maurizio Vedani, del dipartimento di Meccanica del Politec- nico di Milano, io e un collega abbiamo accettato l’invito e ci siamo trasferiti in Rösler Italiana per realizzare una tesi di laurea che unisse i due mondi: Additive Manufacturing e trattamento delle super- fici. Il mio desiderio - spiega - era poter ‘avere le mani in pasta’ in un’azienda, poter realizzare ciò di cui avevo sempre sentito parlare dai corsi uni- versitari e capire se, effettivamente, la ricerca uni- versitaria potesse ‘trasformarsi’ quando legata al mondo del lavoro in senso stretto”. A questo punto la domanda sorge spontanea: l’università prepara i giovani al mondo del lavoro? “Se penso al Poli- tecnico, al rapporto che ha con Poliefun, e alla mia esperienza, direi di sì. Ma una delle carenze delle università italiane è proprio la mancanza della ‘pra- tica’. Gli studenti italiani sono desiderati nel mondo ma spesso ci si scontra con Paesi stranieri che prima chiedono la pratica e poi la teoria e in Italia questo messaggio non è ancora del tutto passato. Credo che Poliefun, in Italia, possa ristabilire una sorta di equilibrio, ma è giocoforza pensare che anche le aziende, quando decidono di portare a bordo un giovane, debbano formarlo e investire su di lui”. A distanza di un anno, Falzetti cosa ha osservato in azienda? “Passione e interesse: persone che per la vita hanno messo la ricerca come punto di partenza e persone che si sono dedicate al mondo imprendi- toriale e di gestione”. Giovani responsabilizzati e da responsabiliz- zare. Un uomo, prima che amministratore dele- gato, che ha saputo ascoltare i giovani e dai quali non vuole mai smettere di assorbirne l’entusiasmo, è Giussani che trova “un controsenso” leggere an- nunci di aziende che cercano giovani già con espe- rienza. Il rapporto università-azienda-giovane è determinante. “Le imprese chiedono sempre più un rapporto stretto con l’università e con le asso- ciazioni come Poliefun, con il quale si ha un filo diretto con i docenti e gli studenti stessi, potendo eventualmente anticipare argomenti di tesi di lau- rea e portare gli studenti direttamente sul campo. Si pensi che in una decina di anni - spiega Giussani - abbiamo portato in azienda, dall’università, circa una decina di ingegneri di cui sei o sette sono rima- sti in azienda come dipendenti. Oggi, le aziende, se vogliono mantenere un livello di tecnologia e conoscenza elevato non possono discostarsi da questa linea. I giovani d’oggi vanno sostenuti e re- sponsabilizzati perché sono più preparati. Tuttavia, mentre i giovani della mia generazione (anni 65/70) avevano meno difficoltà ad affrontare un mondo nel quale vi era tutto da costruire, per quelli di oggi le cose si sono complicate”. Il mondo d’oggi è, da un certo punto di vista, foriero di novità ma vanno individuate e colte. Giussani lo vede attraverso le caratteristiche vincenti dei gio- vani d’oggi, ma anche grazie al sostegno di realtà come Poliefun e di Ucif (Unione costruttori impianti A sinistra, Alessandro Giussani, già amministratore delegato di Rösler Italiana e oggi nel consiglio di amministrazione con delega alla ricerca; a destra, Angelo Falzetti, responsabile Additive Manufacturing del laboratorio sperimentale.

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