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44 rmo ottobre 2018 cogliere dati dal campo, mediante sensori analogici o digitali, e comunicare il tutto alla macchina o all’im- pianto mediante i più diffusi protocolli di comunica- zione industriale”. Allo stesso modo, Simone Bassani spiega che anche le nuove famiglie di prodotto Wit- tenstein sono già predisposte per l’integrazione di sensoristica, base per lo sviluppo di funzionalità ad alto valore aggiunto per il cliente. Componenti in- telligenti che spesso guardano anche all’upgrade di macchinari già esistenti, come nel caso di Bosch, la cui proposta è pensata non solo per impianti nuovi ma anche per impianti che possono avere cinque, 10 o 20 anni, e che possono essere interconnessi grazie alle soluzioni IoT Gateway sviluppate dall’azienda. Soluzioni software mirate. Raccogliere e comuni- care dati non è però sufficiente: i dati vanno trasfor- mati in informazioni utili, devono essere strutturati e analizzati. “È necessario fornire rilevazioni già ela- borate all’utilizzatore finale - spiega Bassani - in ma- niera fruibile ed efficiente, in modo che l’attenzione possa rimanere sul processo industriale e sulla qua- lità del prodotto finale”. I produttori di componenti forniscono per questo anche soluzioni software con cui è possibile raccogliere dati e analizzarli in modo semplice. “Generare una grande quantità di dati senza saperli poi gestire e leggere non genera valore - aggiunge Pirelli - Bosch Rexroth può fornire sof- tware che il cliente può configurare per analizzare un determinato processo, elaborando informazioni utili a comprendere il funzionamento dell’impianto o della macchina, segnalare agli operatori un deter- minato evento o addirittura prevederlo”. Capittini spiega che molti dei componenti Schaef- fler sono in grado di eseguire una elaborazione dei dati già a bordo macchina, e gli sviluppi futuri pre- vedono la possibilità di interfacciare le informazioni provenienti da questi componenti non solo con le unità di controllo centralizzate delle macchine ma anche con unità a bordo macchina, ad esempio lubri- ficatori automatici azionati dal sistema di condition monitoring, in grado di fornire lubrificante nel mo- mento dell’effettivo bisogno. Cambia quindi anche il rapporto con i progettisti, come spiega Bassani, sia grazie alle nuove tecniche di virtualizzazione della macchina, sia alla grande quantità di dati che possono essere rilevati a bordo macchina: “Ciò consente di fare un’analisi molto più precisa dei requisiti del sistema o del componente ri- chiesto - dice il COO - proponendo sempre al cliente la migliore soluzione per le sue esigenze, anche gra- zie ad aggiornati strumenti di progettazione come il nostro software di dimensionamento cymex5”. Tamiozzo delinea quindi tre possibili scenari nel rap- porto tra costruttori di componenti, OEM ed end-user: “In un primo, lo stesso end-user decide di sviluppare un proprio sistema di raccolta e gestione dati, chiedendo all’OEM macchine in grado di interagire con lo stan- dard sviluppato. Oppure è l’OEM a offrire macchine e impianti in grado di raccogliere ed elaborare in auto- nomia i dati di processo, proponendo all’utilizzatore finale dashboard già preconfezionate”. In entrambi i casi, il costruttore di componenti deve realizzare pro- dotti smart in grado di raccogliere dati, colloquiare con altri componenti nell’impianto e renderli disponi- bili al sistema di raccolta e analisi del cliente. Infine, può essere lo stesso costruttore di componenti a farsi carico della parte di analisi dei dati. Intelligenza decentralizzata. Conferendo in molti casi ai componenti stessi capacità di elaborazione dei dati raccolti, l’offerta dei produttori di compo- nenti delinea quindi il trend della decentralizza- zione dell’intelligenza: “La nostra soluzione lavora sfruttando l’intelligenza decentralizzata - dice Pirelli - il che significa che ci allontaneremo dall’armadio elettrico affiancato a ogni macchina di produzione e posizioneremo azionamenti e parte del controllo direttamente sul motore. Questo motore farà parte di un ecosistema, potrà a sua volta svolgere alcune funzioni, muoversi e controllarsi”. L’insieme di tutta questa intelligenza, data dall’a- vere molti di questi motori in macchina, diventerà per Bosch il nuovo sistema di controllo del futuro. Dice Capittini: “L’Industria 4.0 richiede una deloca- lizzazione dell’intelligenza, con la necessità di im- INCHIESTA FOTO METAL WORK

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