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38 rmo ottobre 2018 INCHIESTA trasferimento tecnologico, innovazione e industry 4.0. L’obiettivo è la creazione di risorse umane com- petenti, efficienti, professionali, che possano par- tecipare allo sviluppo del territorio e del tessuto manifatturiero italiano. Uno dei fattori critici alla diffusione del 4.0 (oltre alla scarsa maturità digi- tale) è soprattutto la carenza di figure tecniche adeguate, e a questo cerchiamo di porre rimedio, per quanto possibile, al livello più alto”. Avio Aero, un business di GE Aviation che opera nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare, ha scommesso con convinzione nel parte- nariato con il Politecnico puntando all’obiettivo del ‘long life learning’ e investendo su una formazione che stia al passo con l’evoluzione dei sistemi di pro- duzione. Apprendimento continuo. Claudia Schipani, emerging technologies manager di Avio, risponde così alla domanda sulle caratteristiche che una formazione, in linea con i cambiamenti imposti dall’industria 4.0, dovrebbe avere: “La velocità di cambiamento delle tecnologie impone a ognuno di noi un cambiamento di approccio alla formazione che diventa continua e adattiva per mantenere co- stantemente aggiornate le proprie competenze e il proprio modo di lavorare all’interno dell’azienda. Oggi il concetto chiave è il ‘long life learning’, modello in cui si utilizzano diverse modalità di ap- prendimento molto ampie, flessibili, accessibili e continue”. Gli strumenti a disposizione per questo tipo di approccio formativo sono diversi e comprendono grandi quantità di mezzi digitali: “Le piattaforme virtual con ampia offerta, come webinar, podcast, video, smartbit, accesso a librerie virtuali e ad ar- ticoli sempre aggiornati su tematiche tecniche, di business e di leadership, sono strumenti utilissimi e che usiamo ampiamente - prosegue Schipani - ma rimangono le esperienze sul campo (action learning, training lab) le più formative. Solo at- traverso questo tipo di esperienze si supera il con- cetto di formazione in classe, per trasformarlo in spazio formativo di messa in comune di riflessioni ed esperienze. Da un lato si parla di responsabi- Adriano Gallea , HR business partner sales & service EU-Asia-China di Prima Industrie : “Si deve pensare all’uso sempre più intenso di tecnologie che consentano di accedere a moduli formativi in modo rapido, a distanza e con tempistiche decise dall’utente, quindi al di fuori di quelle imposte dai format tradizionali”. Riccardo Girelli , CEO di LabormetDue : “Essere innovativi è un onere, ma anche un onore, motivo per cui abbiamo deciso di partecipare attivamente al master inserendo nella nostra realtà una figura tecnicamente e culturalmente in grado di interpretare le sempre più evolute esigenze della nostra clientela industriale”. Luigi Costa , general manager di Mista : “L’inserimento di nuove risorse e lo sviluppo delle competenze in house, consentono di poter fornire maggiore e migliore supporto al cliente, salendo nella catena del valore. Il nostro obiettivo è quello di divenire partner nei progetti, fornendo collaborazione e sviluppando relazioni”. Monica Falco , learning&development leader di AvioAero : “Il master è l’occasione per attivare un processo di reverse mentoring nell’azienda. I giovani, attraverso l’acquisizione delle nuove competenze, hanno il compito di ‘contaminare’ l’ambiente interno, per arricchire il patrimonio delle nuove frontiere tecnologiche”.

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