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26 rmo ottobre 2018 INCHIESTA ciale di Mandelli Sistemi: “Sicuramente la crisi del 2008 ha comportato la necessità per l’azienda di rivedere le proprie modalità di lavoro; una grossa spinta a livello organizzativo è stata resa possibile dall’introduzione a livello globale della ‘Lean Manu- facturing’ applicata al mondo delle aziende che pro- ducono a commessa con l’obiettivo di minimizzare gli sprechi e aumentare le attività a valore aggiunto. Mandelli ha sposato questa filosofia prima in alcuni reparti produttivi e successivamente estendendo a tutta l’organizzazione, con il coinvolgimento sia di consulenti sia di personale interno dedicato. Il per- corso, tutt’ora in via di sviluppo ed evoluzione, si è articolato in una prima fase di consapevolezza e trai- ning, in modo da portare il personale ad avere una nuova visione basata sul miglioramento di tutto ciò che ruota intorno all’azienda, e, successivamente, allo sviluppo di strumenti visivi e metodologie in grado di poter gestire le criticità e migliorare tutti i processi aziendali (progettazione, logistica e ac- quisti, project management, vendite). In particolar modo sono stati introdotti eventi Kaizen, nuovi in- dicatori di performance che misurano ogni processo aziendale, progetti di evoluzione del modo di ge- stire le commesse (sincronizzazione delle attività con relativi tabelloni di infopoint), creazione del con- cetto di ‘autoqualità’ sia in fase di progettazione sia in produzione, problem solving strutturato”. Fra i vari interventi che le imprese hanno dovuto prendere per ribattere ai colpi della crisi (a questo punto possiamo dirlo con certezza) ce n’è uno che appare dunque strategico, proprio perché la totalità degli interventi lo ha messo al centro: la formazione delle persone. Lo riconferma Riccardo Pessina, ge- neral manager di Monzesi Srl: “La crisi ha obbligato la nostra azienda a effettuare un cambio radicale a 360°, sia dal punto di vista strategico sia gestio- nale. Il cambiamento ha portato al rinnovo della dirigenza, degli stakeholder e all’insediarsi di una nuova visione e gestione aziendale, sensibile ai cam- biamenti sia culturali sia tecnologici. Monzesi non è più un’azienda a carattere familiare ma a gestione manageriale con un azionariato più ampio. La so- cietà dedica una consistente parte del suo tempo alla formazione dei collaboratori attraverso corsi tesi ad approfondire sia il lato tecnico sia quello emozionale-psicologico dei partecipanti; sono in essere anche collaborazioni con il Politecnico di Milano. Molta attenzione si è data alla gestione fi- nanziaria così come richiesto e praticato dalla Comu- nità Europea, ma ancora poco recepito in Italia. Per ultimo, essendo costruttori di macchine utensili, non potevamo non dedicare energie e forze economiche alla divisione ricerca e sviluppo: ogni anno vengono stabiliti tre/quattro progetti da sviluppare che poi sfociano in brevetti o migliorie, permettendo alla nostra azienda di avere sempre un prodotto aggior- nato e volto a rispondere alle richieste del mercato”. Gli anni che verranno. Fatto il punto sulle strate- gie e i metodi che i fabbricanti di macchine utensili italiani hanno messo in campo per rispondere alla crisi, sorge la curiosità di chiedere loro come vedano oggi il mercato e come si muovano al suo interno. E magari conoscere quali ritengano possano essere le principali sfide che si trovano davanti… “Il mercato italiano, dopo un rallentamento che è stato compensato con l’aumento dell’export, ha visto un vero rilancio in seguito alle agevolazioni fi- nanziarie legate al super e iper ammortamento in ottica Industry 4.0 - afferma Luca Tagarelli - men- tre questo fattore ci ha dato grandi soddisfazioni nel 2017, nella prima metà del 2018 i benefici sono stati minori anche perchè i clienti si sono resi conto che per accedere ai veri benefici devono avviare un rinnovamento completo della propria azienda in ot- tica Industry 4.0 e non solo acquistare una nuova macchina utensile. In generale i settori trainanti in italia sono per noi quello degli stampisti e quello ae- rospace pur con tutte le limitazioni legate alle con- tinue difficoltà dell’industria aerospaziale in Italia. La principale sfida che le aziende italiane devono fronteggiare riguarda la capacità di rimanere com- petitive sul mercato. Si trovano infatti compresse tra i produttori dei Paesi emergenti che stanno affiancando al basso costo produttivo una qualità FOTO BRETON

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