RMO_215

DAL MONDO DELLA FINITURA Il piano industriale italiano dell’Industria 4.0 ha un seguito. Anche in occasione dell’assemblea Anima il portavoce del Ministero dello Sviluppo Economico ha confermato l’intenzione dell’Esecutivo di trasformare il programma Industria 4.0 in un sistema incentivante di medio- lungo periodo evitando che fosse visto come un aiuto spot del precedente governo. Sicuramente hanno motivato questa decisione gli importanti risul- tati ottenuti nel 2017: circa 80 Mld di euro di investimenti fissi lordi, +13% degli ordini interni solo in macchinari e altri apparecchi non elettrici/elettronici, +104% delle imprese che hanno bene- ficiato del credito di imposta R&S&I. A questo quadro già di per sé positivo è seguito un piano organico del MiSE che ha voluto fissare degli obiettivi ben precisi per il periodo 2017-2020 in modo da creare delle sfide più lungi- miranti. Tali sfide non riguardano solo l’incremento ulteriore degli investi- menti privati (+10 Mld di euro nel pe- riodo triennale) ma anche una visione concreta sull’ambito delle competenze: si stimano infatti 200.000 studenti uni- versitari e 3.000 manager specializzati su temi dell’Industria 4.0, oltre 1.400 dottorati di ricerca con focus su Indu- stria 4.0 e la gestione di competence center nazionali. Una delle critiche che è stata posta al Governo in termini di realizzazione di un piano così sfidante è la carenza delle infrastrutture tecno- logiche che abilitano al 4.0. Su questo il MiSE prevede di puntare, sempre nel prossimo triennio, ad una connessione di almeno 30 Mbps per la totalità delle aziende italiane ed un 50% di esse con accesso alla banda larga, intesa con connessioni di almeno 100 Mbps. Ma il piano industriale, come è già noto da anni, non è solo un progetto italiano e non si limita a fissare degli obiettivi numerici da raggiungere. Nell’epoca della globalizzazione attuale e del peso dell’export sull’economia italiana (ricor- diamo che l’Italia è la seconda potenza industriale europea) diviene fondamen- tale una vista europea sulla digitalizza- zione delle imprese. Così le principali economiche europee hanno aperto un tavolo comune: Francia, Germania e Italia hanno raggiunto un accordo di cooperazione trilaterale per supportare e rafforzare i processi di digitalizzazione dei propri settori manifatturieri e, conse- guentemente, per promuovere gli sforzi messi in campo dall’Unione Europea in questo settore. Plattform Industrie 4.0 per la Germania, Alliance Industrie du Futur per la Francia e il Piano Industria 4.0 per l’Italia, hanno sviluppato un piano d’azione congiunto con misure e obiettivi comuni. Tale accordo si basa su tre materie principali di comune in- teresse su cui i Paesi si impegnano a collaborare. Il primo ambito è la stan- dardizzazione e le architetture di rife- rimento, inteso come l’insieme degli standard comuni per la digitalizzazione della manifattura. Il secondo è il coinvol- gimento delle piccole e medie imprese e testbed, ovvero partire dalle esperienze già Industria 4.0 mappandole e comple- tandole con un focus sulle PMI. Il terzo è il supporto alle policy. Quindi possiamo dire che l’orizzonte del piano industriale Industria 4.0 ha compiuto un passo importante verso una sua visione più europea ed europeista, fattore che non solo ne rafforza il potenziale ma ne garanti- sce in un certo senso una durata più significativa. 148 rmo ottobre 2018 Industria 4.0: risultati e obiettivi futuri

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=