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50 rmo settembre 2018 INCHIESTA blaggio di piccoli componenti, specie con molte va- rianti di uno stesso prodotto”. Questa tendenza ha portato il comparto ad affrontare una grande sfida tecnologica, un cambio di pelle per sviluppare so- luzioni innovative in parallelo ai robot tradizionali. L’avvento dei robot collaborativi, ambito specifico di Universal Robots, ha rappresentato sicuramente la grande novità degli ultimi anni. “La diffusione crescente dei robot collaborativi - spiega Cocchi - è dovuta non solo alla ottimizzazione dei processi, come nel caso dei robot tradizionali, ma anche alla capacità dei cobot di soddisfare le esigenze produt- tive anche delle PMI, estendendo l’utilizzo dei robot alle aziende di ogni dimensione. Questo grazie alle caratteristiche intrinseche della tecnologia: flessibile a livello applicativo e operativo, sicura e in grado di lavorare senza barriere protettive, facile da instal- lare e programmare”. Soluzioni fenceless sempre più richieste. Di- verse tecnologie entrano quindi nella ricerca, per rendere i robot sempre più intelligenti e versatili, adatti a oltrepassare i confini di stazioni di lavoro automatizzate in fabbrica. “Due tra le principali tec- nologie su cui lavora la ricerca - dice Garabini - sono l’intelligenza artificiale, in particolare gli algoritmi per il riconoscimento di oggetti che negli ultimi anni hanno raggiunto performance eccellenti, e la softrobotics, l’introduzione di elementi elastici nella struttura dei robot ispirati alle proprietà meccaniche dei sistemi biologici, consentendo maggiori defor- mazioni, robustezza e adattabilità”. Cresce quindi tra gli utilizzatori la richiesta di soluzioni in grado di lavorare ‘fenceless’, come sottolinea Pellero di Kuka: “La tecnologia consolidata, insieme a sensori di sicu- rezza ‘safe’, permette questa attività da diversi anni. Ciò consente anche di realizzare layout di macchine/ linee più compatti, risparmiando spazio operativo”. Sul fronte sicurezza, ABB ha introdotto SafeMove2, sistema integrato hardware e software altamente flessibile e aggiornabile, che rende sicura la collabo- razione uomomacchina anche in soluzioni normal- mente pericolose come il taglio laser. L’integrazione del robot deve quindi avvenire in tempi stretti, con meno materiale accessorio possibile. L’impiego di laser scanner o barriere ottiche può rispondere alla Marco Filippis , product manager robot Mitsubishi Electric : “Il paradigma di Industria 4.0 ha aperto la strada a campi a-plicativi precedentemente inesplorati dalla robotica tradizionale, che ha dovuto adeguarsi rapidamente alla richiesta di condivisione dell’area di lavoro con l’essere umano”. Giulio Scifo , Comau Robotics sales specialist: “Tra i fattori scatenanti la crescita dei robot vi sono senz’altro la semplicità d’installazione e d’uso e la ricerca di soluzioni flessibili per rispondere a produzioni sempre più personalizzate e dinamiche”. Marco Pecchenini , sales manager Fanuc Italia : “A guidare lo sviluppo dei robot e delle loro funzioni sono i costruttori di impianti o system integrator, che offrono soluzioni chiavi in mano agli utilizzatori che chiedono linee sempre più versatili, meno costose e altamente produttive”. Alessio Cocchi , direttore commerciale Universal Robots Italia : “Spesso la rigidità indotta dall’automazione chiude l’uomo allo stesso posto di un robot, in gabbia. L’uso dei cobot converte rapidamente gli operatori in conduttori di linee robotizzate, liberando capacità creative e di problem solving”.

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