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imprese. Diventa così fondamentale il ruolo di for- nitori, università, agenzie per il lavoro e associazioni territoriali, che possono fornire le competenze ne- cessarie e accompagnare le PMI nei primi passi verso la digitalizzazione. La ricerca analizza 30 casi appartenenti a diversi set- tori industriali, identificando i diversi approcci che le PMI manifatturiere stanno tenendo nei confronti della digitalizzazione, analizzando il processo di valutazione e di decisione avviato e i tempi opera- tivi dei progetti di Industria 4.0. Il primo profilo che emerge è quello delle aziende definite ‘impassibili’, per le quali diventa necessario sensibilizzare i vertici aziendali sul contenuto della trasformazione digi- tale e delineare una strategia finalizzata a mettere a punto un percorso di trasformazione con progetti concreti e condivisi. Le imprese definite nella ricerca ‘lente’, invece, hanno capito il potenziale legato alla trasformazione digitale seppure sono ancora rilut- tanti a intraprendere il percorso: hanno bisogno di vedere subito benefici concreti, seppure limitati, e hanno bisogno di soluzioni tecnologiche e organiz- zative modulari e facilmente integrabili per avan- zare nel processo di innovazione. Nel caso, invece, dei profili definiti nella ricerca come ‘attivi’ e ’sa- ranno famosi’, la trasformazione digitale ha preso il via anche se sono ancora necessarie competenze in- terne altamente specialistiche (tecnologiche e orga- nizzative) perché si possa avviare la trasformazione immaginata. Infine, il profilo definito ‘imitatori’ in- dica aziende che avranno bisogno di confrontarsi e vedere come hanno operato realtà simili alla pro- pria, entrando a far parte di un ecosistema dina- mico, vivo e propositivo, che possa dare una spinta ai propri processi di trasformazione digitale. Le startup innovative. Sono 215 le startup finan- ziate a livello internazionale, nate tra il 2013 e il 2018, attive nell’ambito dell’Industria 4.0 che hanno rac- colto finanziamenti complessivi per circa 2,5 miliardi di dollari. Un dato pari a circa 17,8 milioni di dollari per startup. Il censimento realizzato dall’Osservato- rio Industria 4.0 conferma il trend di crescita del nu- mero di nuove imprese, che negli ultimi quattro anni è cresciuto ogni anno del 15-20%. Il 24% di queste propone soluzioni di Industrial Analytics, il 20% di Industrial IoT e un altro 20% di Additive Manufactu- ring. Per quanto riguarda l’entità dei finanziamenti, è l’Additive Manufacturing l’ambito che ha attirato più investimenti (800 milioni, un terzo del totale), con una media di 37,8 milioni di dollari a startup, supe- rando per la prima volta l’Industrial IoT (600 milioni totali, 20,7 milioni in media). Le prime 10 startup hanno raccolto da sole 1,6 miliardi di dollari. L’analisi per area geografica conferma il ruolo di primo piano degli Stati Uniti, che ospitano circa la metà delle startup censite (49%) e raccolgono l’80% dei finanziamenti totali. In Europa non mancano realtà interessanti (76, il 35% del campione), ma la media di investimenti ottenuti dalle singole startup europee è pari a 3,8 milioni di dollari, contro i 26,5 delle nuove imprese statunitensi. L’Italia ospita 24 startup, ma con finanziamenti medi al di sotto della media continentale (500mila dollari). @lurossi_71 25 rmo giugno/luglio 2018

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