Progettare 465

41 progettare 465 • ottobre 2024 SPECIALE MACCHINE UTENSILI in Italia che all’estero. Il quadro emerge dalle elaborazioni a cura del Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu. Le previsioni per il 2024 Come emerge dalle analisi di Ucimu, il 2024 segnerà un leggero arretramen- to dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione il cui andamento si manterrà comun- que su livelli mediamente alti. Al calo moderato registrato da tutti i principali indicatori economici si contrappone la crescita dell’export che segnerà un nuo- vo record. La produzione si attesterà a 7.450 milioni di euro (-2,2%). Le espor- tazioni, attese ancora in crescita (+3%), raggiungeranno il nuovo record di 4.350 milioni di euro. A soffrire di più saranno le consegne sul mercato interno (-8,6%) che si fer- meranno a 3.100 milioni, penalizzate dalla riduzione del consumo domestico che scenderà (-7,1%) a 5.405 milioni. Anche le importazioni registreranno un calo, fermandosi a 2.305 milioni di euro (-4,9%). La raccolta ordini dei costruttori italiani nel primo semestre segna invece il pas- so. Nei primi sei mesi del 2024, l’indice Ucimu ha registrato un arretramento del 17,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. -18,7% gli ordini interni; -16,2% gli ordini esteri. A deter- minare questo risultato poco brillante sono soprattutto le condizioni generali di instabilità in Italia e nel mondo. Il consuntivo del 2023 Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2023, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione ha segnato un nuovo record, attestandosi a 7.615 milioni di euro, per un incremento del 4,6% rispetto al 2022. Il risultato è sta- to determinato esclusivamente dall’otti- mo riscontro raccolto sul mercato estero: le esportazioni hanno raggiunto il valore record di 4.223 milioni di euro, pari al 21,8% in più rispetto al 2022. Il consumo è calato, del 7,8%, a 5.816 milioni, penalizzando le consegne dei costruttori italiani scese, dell’11%, a 3.392 milioni di euro, e le importazioni, risultate in calo, del 3%, a 2.425 milioni di euro. Il rapporto export su produzione è tornato a crescere passando, dal 47,6% del 2022, al 55,5% del 2023. Nel 2023, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (567 milioni, +17,5%), Germania (359 milioni, +17,2%), Cina (286 milioni, +26,6%), Francia (247 milioni, +28,2%), Polonia (215 milioni, +14,5%), Turchia (211 milioni, +70,9%), Messico (195 mi- lioni, +133,1%), Spagna (130 milioni, +9,4%), India (117 milioni, +77%), Regno Unito (85 milioni, +44,1%). Ancora elevato il livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è di poco diminuita, passando dall’86,6% del 2022 all’86,2% del 2023. In lieve calo anche il carnet ordini, che si è attestato a 7,3 mesi di produzione assicurata, contro gli 8 dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 11.012 milioni di euro.

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