Progettare 465
103 progettare 465 • ottobre 2024 Fin dagli esordi, l’azienda ha inoltre affian- cato a questo l’impegno nel settore delle grandi opere civili, oltreché relativamente alle tematiche delle correnti disperse nel settore ferroviario delle linee metropolita- ne, o tematiche afferenti la durabilità delle opere in calcestruzzo armato, come tunnel, viadotti o grandi opere come il Mose di Venezia. Nell’ultimo decennio, l’azienda ha poi ampliato il proprioambitooperativonel settore energia affiancando alle fonti fossili anche le rinnovabili, lavorando soprattutto nel settore dell’eolico offshore, delle strut- turemarine galleggianti e ultimamente per la protezione delle strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici. “La protezione catodi- ca è una tecnica elettrochimica con cui si proteggono le strutture dalla corrosione in duemodi - spiega PaoloMarcassoli, Catho- dic Protection and Inspections Manager di Cescor -: il primo è il metodo degli anodi galvanici, che consiste nell’accoppiare un metallo meno nobile a uno più nobile per proteggere quest’ultimo, impiegando ad esempio anodi in alluminio, zinco o ma- gnesioper proteggere strutture inacciaioal carbonio. L’altra tecnica alternativa consiste nei sistemi a corrente impressa, in cui la stessa circolazione di corrente di protezio- ne, anziché avvenire naturalmente tra due metalli a potenziali diversi, viene forzata dall’esterno mediante dei trasformatori- raddrizzatori, detti anche alimentatori, e fatta circolare tra anodi solubili o insolubili verso la struttura da proteggere, il catodo”. Questo tipo di protezione agisce quindi su strutture interrate, immerse in acqua di mare o salmastra, talvolta anche in acque dolci, oppure su strutture in acciaio al car- bonio all’interno del calcestruzzo, potendo agire sia su strutture nude piuttosto che ricoperte con rivestimenti organici, siano essi epossidici, poliuretanici o di altro tipo. Protezione catodica Cescor ha iniziato a lavorare con i sof- tware di simulazione circa 15 anni fa, una tipologia di soluzioni introdotta proprio da Marcassoli, entrato in azienda nel 2012 arrivando da un dottorato di ricerca all’U- niversità degli Studi di Bergamo. L’ingresso in Cescor ha così consentito di portare l’esperienza nella simulazione,maturata da Marcassoli in ambito accademico e delle pubblicazioni scientifiche, nel mondo più applicativo e industriale delle attività dell’a- zienda, che era interessata a introdurre nuove capabilities in termini di modella- zione. La simulazione rappresenta quindi oggi uno strumento importante in Cescor, che affianca senza sostituire l’approccio tradizionale, come spiega Marcassoli: “La modellazione ci ha dato uno strumento per ottimizzare scelte che prima venivano fatte basandosi sull’esperienza e sul buon senso, in modo più qualitativo quindi. La modellazione in Cescor affianca la pro- gettazione tradizionale come strumento quantitativo, per prevedere come saranno distribuite le condizioni di protezione della struttura e per ottimizzare la distribuzione e la posizione degli anodi. Andando magari anche a prevedere quali saranno le letture dei sistemi di monitoraggio, o addirittura a estrapolare le misure e le condizioni di aree non ispezionabili e non misurabi- li fisicamente”. La simulazione permette pertanto a Cescor di creare una sorta di digital twin della struttura da proteggere, che rappresenta in maniera intuitiva e di facile lettura quello che sarà il risultatodelle condizioni di protezione. Offrendo quindi maggiore accuratezza e risultati migliori, garantendounamaggior omogeneità della protezione e consentendo di identificare anche i due casi estremi opposti di aree sot- toprotette, soggette a corrosione residua, o al contrario sovraprotette, che per alcuni materiali potrebbero creare problematiche di infragilimento d’idrogeno piuttosto che distacco di pitture e rivestimenti. “Un altro importante aspetto - aggiunge Marcassoli - riguarda l’utilità della modellazione per interpretare i dati dellemisure, ad esempio quelle rilevate mediante veicoli subacquei comandati da remoto dalle navi, su cui abbiamo presentato una relazione all’e- vento Nace (ndr: ora Ampp) di Orlando, Florida, già nel 2013, cui è seguita una pubblicazione su una nota rivista tedesca, Materials and Corrosion (in precedenza: Werkstoffe und Korrosion). Molto interes- Paolo Marcassoli, Cathodic Protection and Inspections Manager di Cescor, e la foto di Gruppo del team Cescor in occasione del trentennale dell’azienda. Nella pagina accanto, il comparto oil&gas è il più importante ambito applicativo dei sistemi di protezione catodica studiati da Cescor.
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