Progettare 464
73 progettare 464 • settembre 2024 SPECIALE INDUSTRIA AEROSPACE Piano strategico Il settore spaziale nazionale può tra- sformarsi in uno dei motori propul- sori della nuova crescita del Paese a condizione che, intorno alle eccellenze scientifiche e tecniche, si costruisca un disegno di sviluppo che allarghi le ricadute ed i benefici all’intero sistema industriale e produttivo, in una nuova chiave di sostenibilità. ASI, nell’ambito del mandato istituzionale, fornisce il suo contributo tecnico-operativo per lo sviluppo di programmi e attività della space economy che trovano attuazio- ne anche nell’ambito di investimenti esterni al budget dell’ASI. Lo scopo è di consentire all’Italia di trasformare il settore spaziale nazionale, un patri- monio che vale un fatturato annuo di 1,6 miliardi di euro e dà lavoro a circa 6.000 addetti in Italia. Lo sviluppo del settore spaziale nazionale è fortemente influenzato dalla disponibilità e dalla allocazione di risorse pubbliche desti- nate a sostenere i programmi nazionali, gli impegni in ambito europeo e la competitività della filiera industriale. Secondo una recente analisi di PwC Italia, il mercato della space economy globale è destinato a raggiungere i 1.000 miliardi di euro nel 2030 e per il 2024 le previsioni sono di una crescita media annuale del +11% rispetto ai 470 miliardi di euro del 2023. Un settore in forte espansione, dunque, in cui l’Italia ha una posizione importante: è, infatti, il settimo Paese al mondo per rapporto fra investimenti nello spazio e PIL. Un rapporto che è quasi raddoppiato tra il 2014 e il 2020, con una crescita media annua del 9,5%. Legge quadro Data l’importanza di questo comparto industriale lo scorso giugno il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aero- spaziali, Adolfo Urso, ha approvato la prima legge quadro italiana sullo spazio e sulla space economy www.mimit.gov . it. La legge pone l’Italia all’avanguardia tra i grandi player globali e anticipa le intenzioni dell’Unione Europea in me- rito a un regolamento per il settore. Il provvedimento, collegato alla legge di bilancio, colma un vuoto nell’ordina- mento, che non prevedeva una norma- tiva di riferimento sul settore spaziale. Frutto di mesi di concertazione con i principali attori pubblici e privati del settore, il ddl regolamenta l’accesso allo spazio da parte dei privati, offren- do grandi opportunità in un comparto che rappresenta il futuro dell’industria e una delle principali traiettorie di svi- luppo dell’economia mondiale. In tale contesto, viene prevista la necessità di un’autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attivi- tà spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un ter- ritorio estero. Sono esenti dall’obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali. ASI è inca- ricata della vigilanza sugli operatori: in caso di non rispetto delle disposizioni di legge o degli impegni presi, l’auto- rizzazione sarà revocata. L’Agenzia si occuperà anche dell’immatricolazione nel registro nazionale degli oggetti lan- ciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l’Italia è Stato di lancio. Il ddl pre- vede inoltre l’elaborazione di un Piano Nazionale per l’economia dello spazio, con un orizzonte di almeno cinque anni, che includa l’analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del com- parto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbli- che e contributi privati. A supporto del settore, viene istituito un fondo per la space economy con carattere plurien- nale, che mira a promuoverne le atti- vità, favorendo la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi basati sull’uso di tecnologie spaziali e sull’u- tilizzo commerciale delle infrastrutture, comprese quelle realizzate nell’ambito del Pnrr e quelle a cui l’Italia partecipa in ambito di collaborazioni internazionali.
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