Progettare 464

42 progettare 464 • settembre 2024 Un software che aiuta a comprende- re, prevedere, innovare e ottimizzare progetti e processi di sviluppo dei prodotti. Comsol Multiphysics®, già dal nome, suggerisce la possibilità di far dialogare tra di loro molteplici fenomeni fisici grazie alle equazioni che li descrivono all’interno di un u- nico sistema. Stiamo parlando del prodotto di punta di Comsol, azienda fondata a Stoc- colma, in Svezia, nel 1986 da Svante Littmarck e Farhad Saeidi e, da allora, cresciuta fino a diventare un Gruppo con filiali in tutti i continenti e rap- presentata, sul territorio nazionale, da Comsol Italia, con base a Brescia: 16 dipendenti e un fatturato di 3,3 milioni di euro. Questa piattaforma è utilizzata da tecnici e scienziati per simulare progetti, dispositivi e processi in ogni ambito dell’ingegneria e della produ- zione industriale, nonché nei centri di ricerca e nel mondo accademico, in quanto in grado di creare modelli basati sulla fisica e app di simulazione stand-alone per supportare le attività di R&S e incoraggiare l’innovazione. Un linguaggio universale “La casa madre - racconta Daniele Panfiglio, managing director della sede italiana di Comsol -, commercializza dal 1998 il suo software di simulazione multifisica. Nel 1996 nasce FemLab, che poi diventa Comsol Multiphysics e, da allora, cominciamo ad incrementare il portfolio dei prodotti, anche tramite in- novazioni nel mondo della simulazione. Abbiamo lanciato l’Application Builder, che serve per trasformare un modello in una app dedicata e, contestualmente, abbiamo rilasciato anche Comsol Ser- ver, prodotto per la distribuzione delle app, e in seguito Comsol Compiler, che consente di trasformare le app in file autonomi. In generale, abbiamo alle spalle più di trent’anni di storia nel campo della simulazione”. Quello che ha contraddistinto Comsol fin dagli esordi è una visione, che si è trasfor- mata in pratica: studiare nella stessa piattaforma diversi fenomeni fisici, senza modificare l’interfaccia utente o il flusso di lavoro di modellazione. “A livello fisico - spiega Panfiglio -, le equazioni usano ‘vocabolari’ diversi; a livello multifisico, parlano invece un linguaggio comune, soprattutto in fase di risoluzione, poiché il sistema matematico viene risolto in un’unica soluzione anche se le equazioni sono di natura diversa. Facciamo un esempio: quando dobbiamo simulare un flusso di corrente che passa all’interno di un oggetto, e questo oggetto si scalda, la corrente ha un linguaggio che si basa sulle equazioni di Maxwell, mentre le equazioni dello scambio termico governano i flussi di calore. Utilizzan- do linguaggi diversi, i due fenomeni non potrebbero passarsi informazioni importanti se non avessero una piat- taforma comune di dialogo”. In questo modo si riesce ad isolare e controllare il comportamento di molti materiali, che, nella realtà, vengono influenzati da temperatura o altri fattori: se questi parametri non vengono correttamente integrati nel processo di simulazio- ne, si rischia di perdere informazioni preziose. La modellazione multifisica offre, invece, risultati altamente accu- rati. Intanto è utile, insieme alle prove sperimentali, per ottimizzare i processi Daniele Panfiglio, managing director della sede italiana di Comsol. Densità di perdita volumetrica nelle fasi, negli schermi e nell’armatura di un cavo sottomarino Xlpe a tre con- duttori con guaina di piombo, alla temperatura nominale di fase di 90°C. Nella pagina accanto, calcolo della sezione trasversale radar con il Boundary Element Method.

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