Progettare 463

64 progettare 463 • giugno / luglio 2024 AMR per il trasporto nel comparto automotive CMD, realtà globale del mondo automotive, grazie ai robot AMR di Bosch Rexroth è riuscita a rendere più sicura ed efficace la fase di trasporto del materiale primario dal magazzino alle linee di produzione RENATO CASTAGNETTI L’urgenza di automatizzare i sistemi di mo- vimentazione e di trasporto all’interno di uno stabilimento ha in un primo momento riguardato quasi esclusivamente aziende di grandi dimensioni. Il progressivo con- tenimento dei costi dei cobot e la loro evoluzione dal punto di vista della sem- plicità di programmazione, installazione, utilizzo e di sicura e garantita coesistenza con l’operatore, anche le PMI hanno potuto soddisfare l’esigenza di rendere automa- tici i processi di asservimento macchine, così da non dover gestire manualmente l’intero trasporto del materiale primario dal magazzino alla linea di produzione. La necessità era usufruire di robot automatici che collegassero tutto il flusso di valore all’interno della fabbrica, per garantire risparmi di tempo e miglioramenti nella qualità del prodotto, intesa innanzitutto come robusto contenimento degli scarti di produzione. È su questi principi che CMD ha deciso di introdurre quella che è risultata essere la soluzione ottimale inottica di intralogistica: dotarsi di una flotta di robot intelligenti. La scelta della società, fondata a Caserta poco più di mezzo secolo fa e trasformatasi progressivamente da piccola officina ad industria globale il cui core business verte sulla lavorazione di precisione di un’ampia serie di parti meccaniche automotive (ba- samenti, testate, cambi, coppe olio, sistemi di iniezione e altri prodotti motoristici), è caduta per un ventaglio di ragioni sui robot collaborativi di Bosch Rexroth. Fattori della scelta Nella valutazione di CMD su quale potesse essere l’AMR (Autonomous Mobile Ro- bot) ideale rispetto alla gamma messa a disposizione dai vari competitor presenti MECCATRONICA

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