Progettare 463

INCHIESTA 38 progettare 463 • giugno / luglio 2024 per Barioni sono determinanti l’ottimale gestione dei fluidi - vettori di potenza, di lubrificazione o gas, idrogeno incluso - e il controllo accurato di processi e tempe- rature; filtrazione, sensoristica, regolazione o condizionamento degli impianti, tutto concorre a garantire l’efficienza nel tempo e la sostenibilità dei componenti meccanici e dei dispositivi elettrici ed elettronici. Diversi prodotti Hydac, come accumula- tori oleodinamici, filtri, sensori e condition monitoring, scambiatori di calore, idonei a campi più tradizionali nel mondo fossile, in seguito a modifiche o nuova progettazione trovanoquindi utilizzo anche nell’idrogeno, nell’eolico e nell’elettrificazione. Costante Sesino è pure impegnata nello sviluppo di soluzioni per i compressori integrati nelle stazioni di rifornimento di idrogeno, sem- pre più comuni in molte parti del mondo. “Questi compressori, progettati per ope- rare in condizioni severe e minimizzare la perdita di gas, sono essenziali per garantire la distribuzione rapida ed efficiente nei vei- coli a celle a combustibile - spiega Sesino -. I nostri scambiatori a fascio tubiero ad alta pressione sono progettati su misura per gestire pressioni fino a 1.000 bar, per il massimo rendimento e l’affidabilità nel raffreddamento di idrogeno e altri gas. Qui il dimensionamento meccanico degli scambiatori richiede una meticolosa ana- lisi delle sollecitazioni meccaniche e delle deformazioni strutturali che possono verifi- carsi sotto carichi operativi critici,mediante software avanzati basati su modelli FEM. Altrettanto cruciale per garantire presta- zioni ottimali ed efficienza energetica in queste applicazioni è il dimensionamento termico degli scambiatori”. Potenzialità dell’idrogeno Anche per Bosch le applicazioni a idrogeno saranno molto attrattive nel momento in cui approderanno sul mercato, ad esempio utilizzando l’idrogeno come buffer ener- getico nei siti offshore tra momenti di surplus nella produzione di energia, ad esempioeolica, e altri di shortage. L’energia prodotta in eccesso viene immagazzinata come idrogeno, per poi essere riconvertita ricombinando il gas con ossigeno nelle celle a combustibile producendo energia elettrica e acqua. “Nel settore offshore l’idrogeno come energy buffer può essere un approccio molto interessante - dice Kubacki -, al fine di garantire la continuità operativa di grossi macchinari e apparec- chiature che richiedono grandi quantità di energia allorché venga ad esempiomeno il vento. Siamo già coinvolti nella catena del valore della produzione di idrogeno, nelle pipeline di compressione del gas e nelle tecnologie per le stazioni di rifornimento. Anche nel settore subsea potrebbe esserci un interesse in tal senso, nei sistemi di stoccaggio e trasporto, che potrebbero condividere requisiti simili a quelli dell’in- dustriaOil&Gas odelle applicazioni carbon storage”. L’idrogeno è infine un ambito cui guarda con interesse anche F.lli Tognella, come spiega Vicari: “Si tratta di applica- zioni dai requisiti molto sfidanti, in termini soprattutto di livelli di pressione richiesti, per cui la componentistica deve sopportare livelli fino a 1.000 bar. Ciò implica uno stu- dio particolare per lo sviluppo di varianti di prodotti esistenti, in termini ad esempio di spessore dei materiali. Qualcosa abbiamo già fatto, in quanto serviamo produttori di impianti e stazioni di rifornimento nati per il gas metano, che stanno trasformando le loro produzioni per il futuro. È però ancora un’industria che si trova in un limbo, e dove mancano linee guida a livello normativo per dare un indirizzogenerale ai costruttori. In tale ottica ci aspettiamo che qualcosa possa giungere in un prossimo futuro, anche con l’avvio di incentivi per questo interessante settore emergente”. La nuova gamma di attuatori elettrici per valvole di processo sottomarine di Bosch Rexroth. La serie di attuatori elettrici eSEA Push di Bosch Rexroth consente integrazione anche in retrofit nelle infrastrutture Oil&Gas

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