Progettare 463

25 progettare 463 • giugno / luglio 2024 Incentivi per l’efficienza L’IRA, quindi, pone importanti risorse e- conomiche a favore di chi intraprende la trasformazione dalle tecnologie cosid- dette tradizionali verso la ricerca di un rinnovamento energetico che garantisca anche un aumento di efficienza. Si tratta di un salto tecnologico facilmente ottenibile perché quelle richieste sono tecnologie che in Europa si sta già incoraggiando ad adottare da molto tempo e che, ad- dirittura, in Italia non è stato neanche necessario incoraggiare. Il nostro infatti è paese ‘trasformatore’, il secondo stato manifatturiero d’Europa, e si è sempre dovuto fare in modo che le energie na- turali a disposizione fossero ottimizzate al massimo. In pratica insieme alla riduzione delle e- missioni nocive, allo sviluppo della ricerca di settore e alla creazione di posti di lavoro l’obbiettivo ultimo della legge è quello della riduzione dei costi dell’energia pulita per le imprese e le famiglie, cercando di indurre cambiamenti virtuosi nei compor- tamenti dei singoli consumatori oltre che delle aziende. Per quanto riguarda poi l’impatto diretto sui cittadini, per spingere verso la ridu- zione delle emissioni sono previsti anche incentivi fiscali per accelerare la transi- zione grazie alla riduzione dei consumi (per esempio sviluppando abitazioni più efficienti dal punto di vista termico) e per la promozione di trasporti meno impattanti, a basso o nullo utilizzo di energia fossile. Una parte importante del piano di Biden punta a fare degli Stati Uniti un Paese più attrattivo anche per le aziende straniere che producono e installano impianti rinnovabi- li con conseguenti ulteriori ricadute sull’oc- cupazione locale. Le agevolazioni puntano principalmente a favorire la creazione di parchi eolici e fotovoltaici e spingono l’accesso dei grandi operatori del settore. USA sempre più attrattivi L’emanazione della normativa IRA ha cau- sato il diffuso timore, non solo in Europa, di potersi trovare davanti ad un nuovo Buy AmericaAct che escluda le società stranie- re da questi massicci processi di investi- mento. In realtà si tratta, ancora una volta, di comprendere le modalità di accesso ai bandi indetti dalle autorità governative con meccanismi che hanno determinato lo sviluppo di public-private partnership e che quindi ha consentito l’accesso al mercato anche a gruppi stranieri. In questo senso Enel ha annunciato investimenti pari a oltre un miliardo di dollari per la costruzione della più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici in USA, con la con- seguente creazione di circa 1.500 posti di lavoro; BMW ha dichiarato che stanzierà 800 milioni di euro per incrementare la produzione di veicoli elettrici in Messico; la società energetica spagnola Iberdrola sta investendo negli USA il doppio rispetto a quanto sta facendo in UE mentre Freyr, azienda norvegese di batterie, ha annun- ciato un investimento da 2,57 miliardi di dollari in Georgia dopo aver ricevuto circa 360 milioni di dollari di sussidi dallo stato, oltre ad agevolazioni fiscali per 20 anni e 250 milioni di dollari in incentivi per la creazione di posti di lavoro. Quello delle tecnologie clean tech peraltro è un settore che già vede le aziende italiane vantare sul mercato americano una qualificata presenza e una elevata reputazione. A vantaggio delle imprese nostrane e UE ci sono anche una serie di ragioni che non sono di carattere economico ma anzi sono legate strettamente al fattore politico; dopo che per decenni, infatti, si è parlato unicamente di mercato globale e di liberalizzazione degli scambi, alla luce degli ultimi avvenimenti d’attualità (Covid, guerra in Ucraina, ecc.), oggi si torna indietro nella fase pre-Gatt. Le nuo- ve aree commerciali, con lo sviluppo dei concetti di near-shoring e friend-shoring, puntano ad escludere i soggetti che non vengono considerati affidabili, non dal punto di vista commerciale ma da quello politico nel senso più ampio. In questo senso quindi, per le imprese italiane che invece hanno già dimostrato di essere una parte rilevante e affidabile di un sistema industriale che ha bisogno di ricostruirsi, il ruolo può addirittura crescere.

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