Progettare 461

progettare 461 • aprile 2024 87 Per analizzatori IVD I moderni metodi di analisi per fluidi cor- porei o parti di tessuti sono diventati alta- mente automatizzati per rendere i processi nel modo più efficiente e sicuro possibile. Sia per lamanipolazione che per l’assegna- zione dei campioni al rispettivo paziente vale la regola della tolleranza zero sugli errori. Pertanto, i sensori impiegati devo- no gestire affidabilmente alti rendimenti ed essere anche compatti per occupare il minor spazio possibile negli impianti. I lettori di codici a barre Leuze, ad esempio per tubetti, possono vantare un’altezza del campo di lettura di 80mm che gli permette di riconoscere in modo affidabile già a breve distanza. A seconda del luogo di impiego dell’analizzatore automatico e del volume di campioni da analizzare, vengo- no attuate soluzioni ‘carousel’, ‘single-lane’ o ‘multi-lane’, oppure ‘point of care’. La massima affidabilità è la caratteristica più importante delle applicazioni di sensori Leuze per l’analisi di laboratorio. I lettori di codici 1D o 2D ad alte prestazioni DCR 50 e DCR 80 sono ad esempio unità fun- zionali elementari per questi analizzatori automatici, dato che devono riconosce- re i campioni in maniera assolutamente univoca per poter assegnare i risultati dei test senza errori. I sensori capacitivi vengono impiegati negli analizzatori au- tomatici come sistemi di preallarme per la protezione dei processi; essi segnalano affidabilmente le fuoriuscite impreviste di liquidi dai campioni. La cortina fotoelettri- ca CSL protegge l’interno dell’analizzatore automatico impedendo così ad esempio la manomissione dei campioni. Per moduli di automazione Per le analisi complesse i campioni de- vono essere trasportati tra diversi ana- lizzatori automatici. Sempre più spesso gli analizzatori vengono messi in colle- gamento tra loro mediante piccolissimi nastri trasportatori e robot di manipola- zione. Qui i singoli pezzi devono essere spostati in modo sicuro, rapido e veloce e devono anche essere rilevati e assegnati di nuovo senza errori prima di passare alle altre fasi dell’analisi. Inoltre, occorre garantire la tracciabilità senza lacune del percorso del campione. I sensori rendono il trasporto dei campioni più affidabile e riducono al minimo il pericolo di tempi di inattività per gli analizzatori che, tra l’altro, potrebbero pregiudicare l’integri- tà dei campioni. Il compatto lettore di codici a fotocamera DCR 200i permette ad esempio di riconoscere velocemente i codici 1D e 2D anche in movimento e garantisce così un rapido trasporto dei campioni. Sul percorso di trasporto, i sensori di prossimità di sicurezza come l’MC 300 o l’RD 800 controllano lo stato di chiusura delle calotte di protezione e le lampade di segnalazione indicano lo stato del processo delle unità di trasporto in modo visibile anche da lontano. Per strumenti post-analitici Proprio durante l’immagazzinamento di campioni una chiusura sicura a prova di processo è estremamente importante al fine di escludere successive contaminazio- ni. Questo stoccaggio avviene in parte in condizioni di congelamento a -80 °C, in cui la tecnologia dei sensori deve comunque continuare a rilevare in modo affidabile. Inoltre, i sensori assicurano la tracciabilità dei campioni fino al loro luogo di stoccag- gio. Anche dopo l’analisi vera e propria i sensori rendono i processi più veloci ed affidabili. I sensori dotati di fibre ottiche flessibili e ad alta risoluzione controllano ad esempio. la corretta applicazione di pel- licole sigillanti e assicurano la conclusione del processo inmodo professionale. Nello stoccaggio di campioni sono i sensori co- me quelli della serie 2 che si occupano del controllo presenza, anche a temperature estremamente basse.

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