Progettare 460

progettare 460 • marzo 2024 47 dity e costruzioni. Dalla Svizzera e dal Brasile soprattutto commodity, chimica ed energia. Da Ucraina ed Emirati Arabi soprattutto trasporti. Soffermiamoci sul tema della transizione energetica e analizziamo la nostra dipen- denza critica dalla Cina. Dalla potenza del Dragone dipendiamo soprattutto per: circuiti stampati per le celle a combustibi- le; magneti per la produzione di energia rinnovabile; metalli (rame e manganese) per la produzione di batterie e altro; magnesio per la produzione di batterie o energia rinnovabile. Prodotti strategici per l’Italia Amarzo 2023 è stato pubblicato il ‘Critical Raw Materials Act’ secondo cui l’Europa è intervenuta ufficialmente per facilitare l’accesso alle materie prime necessarie per la nostra industria. Questo tipo di intervento non è solo a tutela dei prodotti critici ma soprattutto di quelli considerati strategici per il futuro industriale ed eco- nomico dell’Europa. Dei 148 prodotti strategici, 67 corrispon- dono a materie prime, in particolare: minerali (22), metalli (18), prodotti chimici (16), metalli ferrosi (13). I Paesi da cui im- portiamo materie prime sono, in ordine: Ucraina, Russia, Cina, Turchia, USA. Quali sono nello specifico i 148 prodotti? Minerali, metalli e altre materie prime (con una numerosità del 45% e un valore del 32%); Farmaci e principi attivi (con una numerosità del 20% e un valore del 25%); prodotti della chimica (con una numerosità del 14% e un valore del 2%); combustibili fossili (con una numerosità del 1% e un valore del 2%); legno (con una numerosità del 1% e un valore del 1%). Le filiere interessate per l’import di pro- dotti strategici sono quelle dell’ICT, delle commodity e dei trasporti costruzioni. I Pa- esi che pesano maggiormente nell’import italiano di prodotti strategici sono: Russia, Svizzera, Brasile, Giappone, Ucraina, Cina, USA. È importante evidenziare anche Emi- ratiArabi (tutto l’import critico è strategico) e Regno Unito (l’85% in varietà dell’import critico è considerato strategico). Paesi a rischio elevato Non è importante solo diversificare le proprie importazioni ma anche importare da Paesi che non hanno rischi politici o economici elevati. Importare da uno di questi Paesi significa caricarsi di even- tualità negative (rischi) che vanno al di là della mera transizione economica. Analizziamo i prodotti critici importati da Paesi con rischi politici diversi. La filiera del tessile ha 78 prodotti critici importati da Cina, India, Pakistan, Turchia, Egitto, Tunisia; con il 42% di rischio medio-alto, il 40% di rischio alto e il 18% di rischio medio-basso. La filiera agroalimentare ha 46 prodotti critici importati da Paesi quali Ucraina, Indonesia, Brasile; con il 70% di rischio medio-alto e il 30% di ri- schio medio-basso. La filiera dei trasporti ha 29 prodotti critici importati da Cina e Turchia; un 50% di rischio medio-alto e un altro 50% di rischio medio-basso. Per i Paesi, oltre al rischio economico e politico, esiste un rischio climatico che nell’epoca in cui viviamo non può essere ignorato. Ecco alcuni Paesi con rischio climatico elevato e relative filiere di nostro approvvigionamento. Per la filiera tessile sono Cina, Bangladesh, India, Australia, Sudafrica. Per la filiera dell’ICT sono Taiwan, Thailandia, Viet- nam. Di conseguenza nelle valutazioni di approvvigionamento, le condizioni economiche vanno ponderate anche per i vari rischi Paese. Vi sono comunque differenti alternative possibili per i sin- goli prodotti già importati dall’Italia che risentono di un livello inferiore di rischi presenti. Per i minerali di manganese gli attuali fornitori (rischiosi) sono Gabon e Sudafrica mentre un possibile fornitore (meno rischioso) è l’Australia. Per i mine- rali di molibdeno gli attuali fornitori (ri- schiosi) sono Perù e Cina mentre possibili fornitori (meno rischiosi) sono USA, Cile, Messico e Canada. Per polveri e pagliette di nichel l’attuale fornitore (rischioso) è la Russia mentre possibili fornitori (me- no rischiosi) sono Giappone, Australia e Canada. Per navi pompa e pontoni gru l’attuale fornitore (rischioso) è la Turchia mentre possibili fornitori (meno rischiosi) sono Corea del Sud, Cina e India.

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