PRO_458

76 progettare 458 • novembre / dicembre 2023 Di cosa è fatto l’universo? È questa la domanda fondamentale alla quale il Cern cerca di rispondere. Il centro di ricerca si occupa di sondare la struttura fonda- mentale delle particelle che compongono tutto ciò che ci circonda. Posti nelle pro- fondità del sottosuolo, in parte in Svizzera e in parte in Francia, vari acceleratori di particelle circolari e lineari sono utilizzati per esperimenti che hanno già portato a una serie di risultati rivoluzionari, come la scoperta del bosone di Higgs o l’iso- lamento dell’antimateria sotto forma di anti-idrogeno. Al fine di annullare gli impatti ambientali come le radiazioni, il più grande acce- leratore di particelle del Cern, il Large Hadron Collider (LHC), si trova a 100 m di profondità. Il suo tunnel è largo 3,8 m e lungo quasi 27 km. In tale contesto, le particelle vengono accelerate fino a rag- giungere una velocità appena inferiore a quella della luce e fatte scontrare tra loro. Una serie di rilevatori registra quindi i fenomeni che si verificano durante queste collisioni. Quando le particelle cariche ad alta energia si scontrano con le molecole di gas nobili, lasciano una scia di ioniz- zazione. Questi piccoli segnali possono essere amplificati con campi elettrici e poi misurati elettronicamente per rivelare le tracce delle particelle con un elevato livello di precisione. Grazie ai risultati di questi esperimenti, gli scienziati del Cern possono approfondire la struttura della materia. Gestire il gas per rilevare particelle I rilevatori di particelle del Cern hanno fatto diverse scoperte sulla composizione dell’universo. Le pompe che fanno circolare miscele di gas specifiche attraverso questi rilevatori di particelledevonoessere altamente affidabili e proteggere i gas dalla contaminazione. Per soddisfare questi rigorosi requisiti il Centro di ricerche da decenni si è affidato alle pompe a membrana KNF ELENA CASTELLO PNEUMATICA

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