Progettare 457

progettare 457 • ottobre 2023 25 Trent’anni all’insegna della compe- tenza, della passione ed anche della creatività. Sì, perché gli inizi non sono stati facili per la burster Italia, che si è affacciata sul mercato in un periodo di forti tensioni a livello internaziona- le e di crisi ricorrenti nell’economia globale. Ma il suo fondatore, Alberto Acquati, ci ha creduto fin dal principio e si è messo completamente in gioco, fino a far diventare la sua ‘creatura’ un player di primo piano nella fornitura di strumenti di misura, sensori e sistemi per grandezze elettriche, termiche e meccaniche. E con un fiore all’occhiel- lo, che poche aziende possono vantare: una sede storica nel cuore della Berga- masca, a Curno, ricavata da una vera e propria villa d’epoca, e che ancora è al centro di un progetto di ristrutturazione che deve rispondere all’espansione del business e alle mutate esigenze delle realtà produttive. Con Alberto dal 2012 c’è anche il figlio Federico Acquati, ingegnere laureatosi al Politecnico di Milano e che riveste il ruolo di business development executive e, dal 1996, c’è la nipote Elisa Azzola, assistant manager e sales consultant. Del re- sto, la dimensione familiare è proprio uno dei punti di forza dell’impresa orobica, nata nel 1993 quale ‘costola’ della tedesca burster, sita nel land del Baden-Württemberg. Primi passi nella tecnologia A raccontare gli esordi è lo stesso Al- berto Acquati: “Venivo da una esperien- za puramente tecnica ed elettronica, essendomi occupato per vent’anni di antenne, ponti radio e supporto tv per un’agenzia di telecomunicazioni. Ma avevo qualche ambizione in più e ho deciso di buttarmi nel commerciale. Ho trovato un’azienda a Milano, che mi ha dato in mano una sezione di strumentazione elettronica e di misura come direttore commerciale. Nel 1992, è arrivata la crisi e molte aziende sono fallite. Fortunatamente, una delle tante che rappresentavamo, la burster – e devo un ringraziamento particolare a Matthias Burster, che ha avuto fiducia in me –, mi ha dato la possibilità di a- prire un ufficio, una sede commerciale partecipata al 50% da burster e al 50% da Acquati”. burster era una garanzia di affidabilità: operante da oltre mezzo secolo, durante il quale è diventata uno dei più impor- tanti fornitori di strumenti di precisione, sensori e sistemi per l’elaborazione dei segnali e il monitoraggio dei processi; ben conosciuta per la grande efficien- za, la tempestività delle risposte e gli standard di precisione, qualità e versa- tilità. Più di 7.500 clienti in Germania e nel mondo, ai quali assicura un saldo supporto applicativo, la soluzione di problemi di misura complessi e l’inte- grazione di tecnologie d’avanguardia per il controllo della produzione e il monitoraggio delle apparecchiature di prova. “Allora, burster faceva una linea di prodotti vendibili di nicchia come i microohmetri Resistomat® e strumenti di calibrazione dei segnali di processo. Quindi prodotti per misurazioni mec- caniche e sensori, inclusi i sensori di peso e forza, trasduttori di posizione e strumenti di misura per assemblaggi – Alberto prosegue Acquati –. Non è stato semplice, ma ho fatto la scelta di mettermi in proprio e ho individuato Curno in prima battuta per la sede: uno spazio che mi hanno concesso in un’azienda di cavi a fibre ottiche. Da lì ci siamo spostati nel 1997, ho preso nella stessa località uno stabile, anzi una villetta abbastanza decentrata, poi nella medesima via ho acquistato altri uffici. Un complesso che ho ristrutturato nel 2019 e che è il mio vanto”. Da sinistra: il fondatore Alberto Acquati e il business development executive Federico Acquati. La sede di burster Italia a Curno, in provincia di Bergamo.

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