PRO_456

progettare 456 • settembre 2023 43 SPECIALE INDUSTRIA MACCHINE UTENSILI mercato interno (3.812 milioni; +21,6%) sia delle importazioni (2.499milioni; +33,3%). In aumentoanche leesportazioni che, nel 2022, si sono attestate a 3.468 milioni di euro, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto export su produzione è sceso, dal 50,5% del 2021, al 47,6% del 2022. Nel 2022, principalimercati di sboccodell’offerta italianasonorisultati: StatiUniti (482milioni, +43,5%), Germania (306 milioni, -13,3%), Cina (226 milioni, -0,7%), Francia (193 mi- lioni, +9,6%), Polonia (188 milioni, +6,2%), Turchia (124 milioni, -3,9%), Spagna (119 milioni, +19,7%), Russia (99 milioni, -3,9%), Messico (84 milioni, +5,2%), Svizzera (74 milioni, +36,8%). La performance positiva dell’industria i- taliana del settore si è riflessa sul livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è decisamente aumentata, passando dall’80,2% del 2021 all’86,6% del 2022. In crescita anche il carnet ordini, che si è attestato a 8 mesi di produzione assicu- rata, contro i 7,3mesi dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10.482 milioni di euro. Previsioni per quest’anno Come emerge dalle previsioni elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu anche il 2023 chiuderà con segno positivo ma la raccolta ordinativi del primo semestre segna il passo. La produzione si attesterà a 7.750 milioni di euro, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente, segnando così un nuo- vo record assoluto nella storia dell’industria italiana di settore. Il consumo crescerà fino a raggiungere il nuovo valore record di 6.835 milioni di euro (+8,3%), trainando le consegne dei costruttori sul mercato do- mestico che otterranno un nuovo primato, attestandosi a 4.155 milioni di euro (+9%). Anche le importazioni saliranno ancora fino a toccare il valore di 2.680 milioni di euro (+7,3%). L’export crescerà a 3.595 milioni (+3,7%), così da tornare sui livelli pre-covid. Secondo l’elaborazione Ucimu sui dati I- stat, nei primi tre mesi del 2023, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di macchine utensili sono risultati: Stati Uniti (126 milioni +35,4%), Germania (89 milioni, +43,8%), Cina (55,5milioni, +23,3%), Francia (54 milioni, +33,9%), Polonia (38 milioni, +10,2%),Turchia (34 milioni, +86,8%), Mes- sico (29 milioni, +49,7%), Repubblica Ceca (27 milioni, +118%), Spagna (25 milioni, -16,5%) e India (24 milioni, +38,9%). Proposte dell’associazione Inrispostaallasituazionediincertezzagenera- lizzatachesi ripercuote, di fatto, sullaraccolta ordini di questo primo semestre dell’anno, l’associazione ha individuato alcune sfide su cui concentrarsi nel futuro di medio lungo periodo, per rafforzare il posizionamento nel mercato internazionale: innovazione che si traduce in digitalizzazione&sostenibilità, disponibilità di personale preparato, servi- tizzazione e internazionalizzazione”. La vera sfida dei costruttori in tema di inno- vazioneè l’abbinatadigitalizzazione-sosteni- bilità.“Riteniamo che alla primamisura, che è quella attualmente in vigore e che consiste nel credito di imposta per gli investimenti in tecnologie di produzione digitali di ultima generazione, debba aggiungersi un secon- do credito di imposta per gli investimenti in macchinari che vengono integrati tra loro per dar vita ad un sistema che implementa le due catene del valore, fisica e digitale - ha affermato Barbara Colombo, presidente Ucimu -. Infine, ci dovrebbe essere una terza misura che garantisca un credito di impostaper lasostenibilità, così daspingere le aziende verso la green manufacturing, in linea con le direttive europee”. La dimensione medio piccola delle imprese del settore rende l’apertura di siti produttivi in giro per il mondo decisamente comples- sa. Per questo le aziende del comparto si sono organizzate, e si stanno organizzando, con modalità di presidio alternative, che possano essere funzionali ai propri obiettivi di business. È il caso, ad esempio, delle reti di impresa che nascono su spinta dell’asso- ciazione e che aggregano diverse aziende associate.“Aquestoproposito - ha concluso la presidente Barbara Colombo - chiediamo alleautoritàdiGovernopiù risorseper invito di buyer esteri in Italia e, al più presto, la riapertura del Fondo 394, che auspichiamo sia aperto non solo alle PMI ma anche alle Mid Cap (che agiscono da traino della filie- ra) per finanziamento, a fondo perduto e a tasso agevolato, delle attività di internazio- nalizzazionequali, per esempio, l’aperturadi sedi e filiali e la creazione di reti di imprese all’estero così come i progetti di sviluppo in materia di transizione ecologica e digitale e la partecipazione a fiere internazionali”.

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