PRO_456
34 progettare 456 • settembre 2023 Il potenziale di export per il settore dei beni strumentali italiani ammonterebbe a 16 miliardi di euro. È il quadro che emerge dal rapporto presentato da Confindustria, in collaborazione con Federmacchine e Sace. Il percorso per attivare questo potenziale dovrebbe indirizzarsi su alcune direttrici: supportare la fornitura di servizi aggiuntivi post-vendita, adottare comportamenti più sostenibili e stimolare l’innovazione LUCA ROSSI Servitizzazione e sostenibilità per stimolare l’export INCHIESTA Ci sono 16 miliardi di export potenziale per i beni strumentali caratterizzati da automazione, creatività e tecnologia. La possibilità di ampliare le esportazioni di questi macchinari a elevata sofisticazione è equamente distribuita tra Paesi avanzati ed emergenti, per circa 8 miliardi cia- scuno, suggerendo quindi alle imprese di accrescere le loro quote di mercato in entrambe le aree. Sono i dati della prima edizione di Ingenium, il rapporto del Centro Studi Confindustria dal titolo ‘Il potenziale dei beni strumentali italiani nel panorama internazionale’, realizzato con il sostegno di Federmacchine e il contribuito, tra gli altri, di Sace. I mac- chinari che rientrano nell’analisi sono definiti grazie a tre elementi caratteristici che li contraddistinguono: automazione, creatività e tecnologia. Di qui l’acroni- mo ACT, che raggruppa 202 categorie di prodotto su cui l’Italia può far leva per affrontare lo scenario internazionale. Si tratta di macchinari dall’elevato grado di precisione, da una presenza dell’elettro- nica sempre più pervasiva rispetto alla parte meccanica, dall’agilità nell’adottare
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