441 Progettare Ottobre 2021
progettare 441 • ottobre 2021 73 Dante Agosti, R&D manager di Jobs. I progettisti Jobs lavorano su quattro di- versi brand, ognuno con le sue peculiarità. Jobs spazia dalle fresatrici ad alta velo- cità a 5 assi interpolanti fino a impianti complessi e completi di automazione per la lavorazione di particolari di medie e grandi dimensioni. Le fresatrici Rambaudi a 5 assi sono caratterizzate da una testa a forcella disassata per superfinitura di stampi. Sachman, con le sue fresatrici aT a montante mobile, unitamente all’iconica testa universale, si pone come riferimento nelle lavorazioni meccaniche di precisione. Col brand Sigma vengono invece prodotti centri di lavoro a 3 e 5 assi, completi di doppia tavola e robot, in grado di coniu- gare alta capacità di asportazione truciolo, tipica di macchine di taglia superiore, con precisione di interpolazioni al di sotto del centesimo di millimetro. La capacità pro- duttiva annua di Jobs, concentrata nella sede di Piacenza, è di quaranta macchine, sviluppata da circa duecento dipendenti. Lo stabilimento funge poi anche da hub di lavorazioni meccaniche per le aziende del Gruppo FFG, di cui Jobs fa parte, e per gli utilizzatori. Per conoscere meglio SPECIALE MACCHINE UTENSILI questa realtà industriale la redazione di Progettare ha intervistato Dante Agosti, R&D manager di Jobs. Come è cambiata la macchina utensile Oltre a sfide tecnologiche di carattere trasversale come l’esigenza ‘green’ e di interconnessione, sia fisica sia digitale, dei macchinari, Jobs ha dovuto fronteg- giare altre sfide specifiche del settore di destinazione del prodotto. “È cambiato, in particolare - ha esorditoAgosti - il modo di realizzare i manufatti in materiale compo- sito, che ad oggi sono diventati sandwich sempre più complicati e di dimensioni sempre maggiori, che richiedono quindi nuove strategie di approccio in termini di velocità e robustezza del macchinario. Per dare seguito a queste nuove tecnologie di taglio e affrontare materiali di sempre maggior purezza, nel settore aeronautico è stato messo a punto un sistema per la la- vorazione con acqua pura. In cooperazione con alcuni utilizzatori sono stati addirittura realizzati impianti in grado di raccogliere e filtrare l’acqua piovana”. Quali sono i principali settori industriali dove vengono impiegate le macchine Jobs? “Il prodotto Jobs ha uno spettro applicativo piuttosto ampio - ha detto Agosti -, ma raggiunge picchi di eccellenza nelle lavorazioni di ma- teriali compositi per il settore aeronautico. Crescendo poi nel carico di strappamento del materiale lavorato (ghisa e acciaio), incontriamo il settore della meccanica generale ovvero il concetto di ‘mother machine’, macchine che producono altre macchine. Compiendo un ulteriore passo nella direzione di materiali sempre più difficili da lavorare troviamo le leghe di titanio, lavorate sia a 3 sia a 5 assi non solo nel settore aeronautico, ma anche in quello dell’energia e della difesa”. E ha proseguito: “Queste lavorazioni vengono normalmente eseguite con una elevata quantità di lubrorefrigerante ma si può ricorrere anche a metodi innovativi come le lavorazioni criogeniche con risultati di miglior precisione e maggior volume di truciolo, coniugati con un’aumentata du- rata del tagliente. In questi anni sono state poi realizzatemacchine per superfiniture di stampi nel settore automobilistico e mac- chine combinate come la fresatura unita a deposizione 3D di materiali metallici, trattamento termico e misura”. Jobs, da sempre ai vertici nel mercato dei prodotti a motori lineari (Linx), ha infine operato grazie a questi con successo anche nel settore dei super conduttori che richiede di produrre particolari in diversi materiali, principalmente alluminio e sue particola- ri leghe, con tolleranze molto ristrette e finiture superficiali degne di lavorazioni di rettifica. Progettare una macchina utensile Oggi la sfida che i costruttori di macchine utensili si trovano ad affrontare è più che mai complessa, in quanto devono coniu- gare la spinta all’innovazione, sia tecno- logica sia di mercato, con i più classici e rigorosi driver progettuali. Dall’insieme di queste forze nasce un nuovo modo di progettare che fa leva sulle caratteristiche fondamentali della macchina quali affida- bilità, precisione, robustezza e modulari- tà, integrandole con la possibilità per la macchina di interfacciarsi con altri sistemi, dai classici pallet e robot fino al sistema ‘flusso di lavoro’. “Ciò avviene già in fase di pre-progettazione - sostiene Agosti -, del prodotto spingendo i costruttori a re- alizzare prodotti con un’interfaccia uomo- macchina che sia adeguata all’applicazio- ne. Se per esempio un impianto nasce per applicazioni specifiche, la sua interfaccia può essere calzata sul caso specifico, nel caso di un prodotto stand alone, nato per applicazioni universali, la sua interfaccia deve essere semplice e flessibile per collo- quiare il più universalmente possibile con operatori e altri sistemi ed essere quindi caratterizzata da programmi di supervi-
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