441 Progettare Ottobre 2021
progettare 441 • ottobre 2021 45 quindi, un mercato ancora abbondante- mente da esplorare. Sono tre i principali fattori di traino: la fabbrica digitale, con il coordinamento di macchinari smart; l’au- tomazione e la robotica (parliamo quindi di sensori, per quanto attiene all’hardware e dell’integrazione fra uomo e macchina, sul fronte software), il cui ruolo sta assu- mendo un’importanza progressivamente crescente; e la manifattura additiva, che dalla prototipazione iniziale ha ora una dif- fusa implementazione nella supply chain. Risposte del mercato americano Fin troppo nota è la storia della farfalla che batte le ali, creando ripercussioni a migliaia di chilometri di distanza, ad ogni modo l’analogia in alcuni casi è d’obbligo. Per comprendere le prospettive di inve- stimento oltreoceano e valutare rischi e opportunità, è giusto infatti valutare alcune correlazioni. Inprimo luogo, per esempio, vale lapenadi chiedersi se la propensione dimostrata dal mercato americano verso gli investimenti trovi reale conferma nei dati dell’import dal nostro paese per i prossimi due anni. Come emerge dalle indagini effettuate nell’ambito del progetto Machines Italia dell’ICE su un composito panel di aziende nordamericane, i risultati in merito sono confortanti, specialmente per gli stati Uniti dove a un punto percentuale di incremento dei prossimi investimenti ha corrisposto uno +0,51 nei dati di import dall’Italia. Po- sitiva la relazione, ma con indici più bassi anche in Canada e in Messico. Segno, quindi, del fatto che c’è stata una reale riconversione in relazioni commerciali di una propensione verso il Made in Italy. Ma le interrelazioni di indici macroeco- nomici da valutare non finiscono qui. Parlando per esempio dell’incremento del prezzo del petrolio, vediamo come 1 punto percentuale di crescita sia in grado di ge- nerare un decalage dello 0,22% delle im- portazioni dal nostro Paese. Sorprenden- temente positiva, è invece la correlazione Breve vademecum Vale la pena, a questo punto, ricapitolare le peculiarità della proposta italiana esaminando punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce che caratterizzano il nostro ecosistema produttivo. La buona reputazione generale, il convincente rapporto qualità/prezzo e la flessibilità sono prerogative in grado di spingere i nostri prodotti. Al contrario un freno potrebbe derivare dai punti di debolezza, individuabili essenzialmente nell’attenzione al cliente, nel supporto tecnico post-vendita e nella capacità di comunicare la forza della proposta tecnica e commerciale. E attenzione poi alle minacce latenti come una concorrenza basata su investimenti in tecnologie, una proposta commerciale non idonea al mercato, una carenza di competenze nella forza lavoro locale e - ultima ma non ultima – una tara nella cyber security. Detto questo, alle nostre aziende si aprono comunque varie opportunità come quella di presidiare con maggior forza i canali online, puntare sull’interconnessione, il cloud computing e le piattaforme di formazione a distanza per ridurre la distanza dal cliente. tra l’import dall’Italia e l’aumento della produzione industriale in nordAmerica. In questo caso, infatti al +1% di produzione la risposta dell’import è del +2%. Quindi macroeconomia e statistica non sono da sottovalutare quando si formulano stra- tegie industriali. Macchinari italiani DallaSurvey2020diMachine Italiaemergo- no evidenze anche in relazione ai gusti degli utilizzatori di macchinari: dal 2010 a oggi la percentuale di chi ricorre a prodotti italiani ha avuto una crescita notevole: +50%. Quanto poi a prerogative e attributi ri- cercati nei prodotti da importare, ecco una novità interessante: prezzo e paese d’origine sono sempre meno dirimenti. A fare invece sempre più la differenza sono le tecnologie avanzate e competitive (40%) e l’aspetto qualitativo (54%). A sorpresa (ma forse neanche tanto, alla luce dei trend emergenti) cala al 16%anche la fidelizzazione al brand: ciò significa che il mercato è sempre più dinamico e che le aziende cercano valutazioni multiple prima di fare delle scelte. Ma cosa porta un’azien- da ad acquistare nuovi macchinari e nuove attrezzature? Essenzialmente la disponibili- tà di pezzi di ricambio, un ritorno dell’inve- stimento e il supporto post-vendita. Seguono la reputazione del produttore e la formazione nell’utilizzo del macchina- rio. Invece fattori come la possibilità di finanziare l’acquisto e il Paese d’origine del prodotto hanno un peso molto più circoscritto. Quanto al posizionamento in base alla notorietà, la graduatoria eviden- zia che i produttori più familiari sono quelli statunitensi, gli italiani lo sono al 31%: 50 punti percentuali in meno rispetto a quelli a stelle e strisce. Infine, ecco perché si scelgono prodotti italiani: per il 53% degli intervistati per via della buona reputazione generale, ma anche per la qualità percepita dei macchinari, per il rapporto qualità prez- zo e poi per la possibilità di creare nuovi prodotti con le macchine italiane (56%). @carmelaignaccol
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