441 Progettare Ottobre 2021
34 progettare 441 • ottobre 2021 diversi fattori e che, appunto, evolvono in modo differente a seconda dei parametri e vincoli che man mano si presentano. Più opportunità per il progettista Il termine Generative Design, quindi, rac- chiude una molteplicità di opportunità per il progettista che non si riducono alla sola generazione di nuove geometrie, ma pos- sono puntare a risolvere una moltitudine di quesiti, anche, ingegneristici e che trova la sua migliore applicazione quanto più il problema è parte di un sistema comples- so. Per esempio, si pensi alla possibilità di lasciare ad un software la costruzione di strutture semplicemente definendo le sollecitazioni a cui dovranno resistere e un volume all’interno del quale rimanere. Questo processo col nome di Ottimizza- zione Topologica consente di ridurre il materiale necessario a parità di resistenza e consente al progettista di visualizzare la forma corretta ancor prima di averne fatto una verifica FEM. Racconta Altair, azienda specializzata nel settore dell’ottimizzazione topologica, che è una tecnologia per lo sviluppo di strutture ottimizzate conside- rando parametri di progettazione come carichi previsti, spazio di progettazione disponibile, materiali e costi. Incorporato nelle prime fasi del processo di progetta- zione, consente la creazione di progetti con massa minima e rigidità massima. Per completare la panoramica sugli stru- menti non si può che citare: Autodesk Dreamcatcher e McNeel Grasshopper per Rhino. Due punti di vista completamente diversi che rientrano di buon grado in questo racconto. Il primo, Dreamcatcher, è il primo software generativo basato su machine learning e Intelligenza Artificiale in grado di operare su sistemi molto com- plessi e generare output geometrici altret- tanto complessi. Promette di cambiare il mondo della progettazione, consentendo di raccogliere gli errori e le soluzioni e apprendendo da esse ottenere prodotti sempre migliori. Il secondo, Grasshopper, è un plugin di Rhinoceors 3D, un software di visual-scripting che ha raccolto attorno a sé, grazie ai suoi plugin, unamoltitudine di applicazioni e che, con la sua intrinseca pa- rametricità dovuta alla programmazione, consente di essere uno dei più adattabili sistemi di Generative Design oggi presenti sul mercato. Cosa dire Il design generativo, quindi, si applica a tutti i settori e per diversi scopi. Inserendo opportunamente vincoli, variabili, criteri o obiettivi, il software elabora una mol- titudine di risultati differenti ma coerenti con quanto atteso. Le caratteristiche che il risultato finale presenta potrebbero non coincidere completamente con nessuna caratteristica imposta all’inizio ma ne so- no sempre una parte. La differenza tra il design generativo e la maggior parte delle tecniche tradizionali sta quindi nel punto di partenza. Nella progettazione tradizionale prima si modella e poi si verifica, men- tre, al contrario, nel design generativo, il risultato è raggiunto a partire dai vincoli non conoscendo né aspettandosi un pre- ciso risultato ma fissando gli obiettivi che devono contraddistinguerlo. R. Gatti, docente a contratto e coordinatore del corso ‘ProductDesignStudio 2’, Scuola del design Politecnico di Milano. SCENARI Riddell, casco da Football la cui imbottitura è realizzata con stampa 3D a partire da una volumetria scansionata e ottimizzata con una struttura alveolare per ridurre i pesi e massimizzare l’effetto di assorbimento degli urti.
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