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progettare 440 SETTEMBRE 2021 33 Sinergie nell’agrobusiness L’Italia nel 2020 ha venduto in Brasile circa 20 milioni di euro di macchine agricole, in leggero calo rispetto alla media degli ultimi cinque anni attorno ai 20-22milioni. Con in particolare macchine per la raccol- ta, trattrici e macchine per allevamenti. L’import di macchinari dal Brasile ha in- vece riguardato principalmente macchine da raccolta, macchine per protezione delle colture e per semina, trapianto e conci- mazione. “Il Brasile ha un’ottima qualità e un’ottima tecnologia sia per la raccolta che per la semina e la protezione delle colture, e questo è un grandissimo punto di forza del Paese - diceAlessandroMalavolti, pre- sidente FederUnacoma -. Per sopravvivere sui mercati globali, i produttori italiani di macchinari agricoli si sono specializzati in produzioni ad alto e altissimo valore aggiunto, ovvero orticoltura per colture tipo frutta e ortaggi. Ad oggi l’Italia offre la più vasta gamma di macchine specia- lizzate al mondo, terza per fatturato dopo gli Stati Uniti e al pari con la Germania, le cui produzioni sono però essenzialmen- te rivolte alle colture estensive”. Ambito in cui si concentra anche la produzione brasiliana, ossia macchine di grandi di- mensioni, estremamente tecnologiche e performanti su grandi superfici e colture a campo aperto. La volontà brasiliana di aumentare la propria produttività po- del 61%. Il Brasile fornirà circa il 41% di questa quota.Ad oggi il Paese rappresenta il 16,2% dell’export mondiale di alimenti, e secondo FAO, OCDE e Banca Mondiale nei prossimi anni diventerà il principale player globale nel settore. L’agroalimen- tare in Italia vale il 15% del PIL, in Brasile il 23,5%. L’Italia ha però una superficie pari a circa 1/28 quella brasiliana, con una produzione agricola e zootecnica ri- spettivamente pari a 344 miliardi di reais e a 632 miliardi di reais. L’Italia tende a esportare prodotti trasformati, il Brasile le cosiddette commodity, ossia materie prime. In Italia il settore è sempre più orientato alla produzione di agroenergia e di servizi per la protezione dell’ambiente, ambito in cui il Brasile è già molto forte. Oltre le macrodifferenze, molti aspetti avvicinano quindi i settori nei due Paesi, a partire dall’eccellenza mondiale delle macchine e attrezzature meccaniche per agricoltura sviluppate dai costruttori di en- trambi. “Al di là della diversa estensione, ciò che conta è che entrambi i nostri Paesi sonomega biodiversi - diceAlida Bellandi, vicepresidente Abimaq -, con una qualità e diversità di clima, di paesaggi e di pro- dotti. Il nostro tessuto industriale è inoltre costituito da piccole e medie aziende di origine familiare, e da non dimenticare è anche la comune identità culturale: l’in- fluenza italiana in Brasile è molto forte, con oltre 32 milioni di discendenti italiani che vivono nel Paese. Non è un caso che in Brasile nel settore dei macchinari vi siano 300 aziende italiane, su un totale di 1.000 presenti”. Comuni sono anche le sfide a cui tutti gli operatori sono chiamati a far fronte, a partire dalla trasformazione digitale alla ESG (Environmental, Social, Government), fino alla mancanza di mate- rie prime, lo strepitoso amento dei prezzi, il ruolo delle Cina e l’inserimento nella bioeconomia. Abimaq e FederUnacoma vantano ottimi rapporti di collaborazione da oltre 15 anni, e già nel 2019 hanno firmato un protocollo d’intesa per l’a- pertura di nuovi mercati nelle rispettive aree di influenza. In Italia, FederUnacoma rappresenta circa 320 imprese costruttrici di macchine agricole, trattori, macchine da giardinaggio e componentistica, pari a circa l’80% della produzione italiana di macchinari agricoli. Il fatturato totale è stato di 11,4 miliardi di euro nel 2019, in leggero calo nel 2020, ma le incredibili performance del 2021 porteranno molto probabilmente a superare abbondante- mente i 12 miliardi, se non i 13. L’export vale 9 miliardi, pari al 70% della produ- zione. Abimaq in Brasile rappresenta oltre 8.500 aziende, con 1.600 associate che producono un fatturato di 8,4 miliardi di euro (totale settore circa 22,8 miliardi) ed export di circa 5,8 miliardi. Alida Bellandi è vicepresidente di Abimaq : “Il Brasile ha una delle tecnologie più avanzate per l’agrobusiness, non solo per agricoltura 4.0 ma anche per inserimento di caratteristiche adatte all’agricoltura tropicale, con condizioni speciali di clima e suolo per lavorare anche nell’ambiente della savana africana”. Alessandro Malavolti è presidente di FederUnacoma : “La nostra collaborazione I PRO TA GO NISTI

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