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progettare 439 GIUGNO / LUGLIO 2021 33 con le medie di settore. Ci sono stati andamenti differenziati nell’andamen- to delle varie tipologie di prodotti. L’export ha ottenuto buoni risultati. Il settore chemeglio si èdifeso, comegià segnalato sono state le trasmissioni meccaniche e gli elementi di trasmis- sione -8,4%; i cuscinetti hanno avuto perdite superiori al 20%. Èbene segna- lare che l’andamento dei vari trimestri del 2020 sono stati differenti. Il primo e il secondo trimestre sono stati com- plessi a causa della pandemia, mentre il terzo e quarto trimestre hanno avuto un rimbalzo molto importante. I prin- cipali partner del settore sono i Paesi europei. Le dieci nazioni di riferimento per export e import: Germania, Stati Uniti, Francia, Cina, Belgio, Spagna, Regno Unito, Polonia, Svezia, Brasile. I dati presentati alla giornata econo- mica hanno mostrato che nel 2020 si sono persi quattro anni di crescita, ritornando in linea con i valori (export, import, saldo commerciale e fattura- to) del 2016. Il picco di crescita del comparto si è avuto nel 2018 per poi rallentare nel 2019 e sfociare nel 2020 anno di ripresa degli ordini. Ora, è ne- cessario capire quanto la curva di sali- ta durerà nel tempo.Tendenzialmente le informazioni economiche riportano il comparto al 2019, questo è positivo. Vediamo allora i macrosettori: i cusci- con tutte le conseguenze ormai note. A questo punto cosa aspettarsi nel 2021? La tendenza del primo trimestre di quest’anno segnala una crescita importantedi tutti gli indicatori. Il 2021, dai primi dati, si prospetta come un Federmacchine un 2020 da dimenticare Chiuso un 2020 con cali a doppia cifra per tutti i principali indicatori economici, l’industria italiana costruttrice di beni strumentali è pronta per la ripresa che si attende già dal 2021. Questo è, in sostanza, quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal Gruppo statistiche Federmacchine, la federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali. Nel 2020, il fatturato dell’industria italiana di settore è sceso a 39.674 milioni di euro, il 17,9% in meno rispetto al 2019. Sul risultato complessivo hanno pesato sia la riduzione dell’export, calato, del 15,9%, a 27.177 milioni, sia il calo delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno, scese, del 21,8%, a 12.497 milioni di euro. L’effetto della pandemia si è dunque imposto su tutti i principali indicatori ed è apparso particolarmente pesante sull’andamento del consumo interno, che ha registrato un crollo del 22,6%, attestandosi a 19.826 milioni di euro. La riduzione della domanda italiana di nuovi macchinari ha avuto un impatto pesante non solo sulle consegne interne, ma anche sulle importazioni calate, del 23,9%, a 7.329 milioni di euro. Differente sarà il tenore del 2021. Secondo le previsioni elaborate dal Gruppo statistiche, quest’anno il fatturato tornerà a crescere, recuperando però solo in parte il terreno perso; infatti, con un incremento atteso dell’8,9% rispetto all’anno precedente, si attesterà a 43.200 milioni di euro.

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