PR_438

progettare 438 MAGGIO 2021 33 diversi progetti per produrre energia offshore, ma purtroppo fanno fatica a decollare. Nell’offshore ravennate c’è un progetto di Saipem-Agnes che dovrebbe partire nei prossimi anni. Il progetto prevede l’installazione di circa 56 turbine su fondazioni fisse sul fondo del mare in due siti differenti. La potenza totale installata sarà pari a circa 450 MW. Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, si prevede di utilizzare tecnologie innovative come il solare fotovoltaico galleggiante e la produzione di idrogeno verde con energia pulita. Segnaliamo infine, che all’inaugurazione della 32 BiMu (fiera dedicata alle macchine utensili, robot e digital manufacturing) Gian Maria Gros Pietro, economista, ha rimarcato l’emergenza del cambia- mento climatico e il rilascio della CO 2 nell’atmosfera. E’ ormai necessario il cambio di paradigma tecnologico, fermare il degrado ambientale e pas- sare a metodi di economia circolare. Ecco allora che tecnici, ingegneri e progettisti devono rivedere i loro metodi di sviluppo a favore di solu- zioni attente all’ambiente, con ridotta emissione di anidride carbonica, ma- teriali innovativi e una maggiore du- rata dei prodotti e la loro riparabilità. @gapeloso Impianti e prodotti ‘verdi’ Una vasta maggioranza di aziende energetiche si è recentemente impe- gnata a rendere più verde la propria attività. Il primo passo è quello di di- versificare le fonti energetiche, dando più spazio alle energie rinnovabili con forme di elettricità meno emis- sive o alla produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio e per il quale, una grande sfida, sarà riuscire a produrlo a basso costo. Nelle pa- gine successive dello speciale sono proposti alcuni articoli proprio sull’i- drogeno. Nonostante questa mobi- litazione, rendere più ecologica la produzione di energia si presenta come una sfida ancora impegnativa, ricordiamo che il carbone è utilizzato in alcuni Paesi per alimentare le cen- trali energetiche. In questo contesto, la buona notizia viene dalle istitu- zioni nazionali e internazionali. Che si tratti di un piano di rilancio locale o degli aiuti europei sovranazionali, la generale tendenza è quella di di- rigere le sovvenzioni verso progetti che contribuiscono in modo signi- ficativo alla transizione energetica. Le tecnologie acquisite nell’offshore dell’Oil&Gas, sottolinea Nanni, sono utilizzate anche nell’eolico offshore e in altri impianti di produzione e- nergetica offshore. In Italia ci sono in seguitoallapandemiadel Covid-19 e soprattutto a causa della diminuzione dei consumi nel settore dei trasporti, come conseguenza dei vari lockdown. Le previsioni per il futuro, però, sono positive, con l’aspettativa del ritorno degli investimenti nei settori tradizio- nali ai livelli del 2019 entro i prossimi tre o quattro anni. Pertanto, le pro- spettive di sviluppo dell’industria im- piantistica sono rosee soprattutto per quelle aziende italiane che sapranno cogliere le nuove sfide tecnologiche e di mercato, accettandone i rischi. Certamente, sarà necessaria una pro- fonda ristrutturazione industriale, per poter soddisfare i nuovi mercati con tipologie di prodotto molto diverse da quelle tradizionali. Confindustria Energia ha stimato che da qui al 2030 gli investimenti pri- vati delle imprese nell’infrastruttura energetica saranno nell’ordine di 96 miliardi di euro. Tra gli altri, si valu- tano 29,2 miliardi per gli impianti di produzione elettrica da rinnovabili, 14,1 miliardi per la rete elettrica, 10,9 miliardi per l’efficientamento e la mi- tigazione degli impianti che trattano idrocarburi, altri 10,9 miliardi nella raffinazione per la sostenibilità di pro- dotti innovativi come i biocarburanti. Si tratta di interventi ingenti e a forte impatto sulla rete elettrica e di dispac- ciamento, sulle reti di trasporto del gas, per l’accumulo e il bilanciamento dell’intermittenza tipica di alcune fonti rinnovabili da sviluppare, per garantire soglie maggiori di sicurezza interna e internazionale dell’intero sistema energetico nazionale. Un dato signi- ficativo è riportato da Franco Nanni, presidente Roca (Ravenna offshore contractor association): il fatturato negli anni ’90 era pari a tre miliardi di euro ed è sceso nel 2020 a 1.130 miliardi: ma il giro d’affari degli ultimi anni è quasi esclusivamente per com- messe all’estero. Attualmente il valore dell’esportazione a livello nazionale è oltre il 90%. INDUSTRIA OIL & GAS SPECIALE OMC 28-30 settembre 2021 Dal 1993, ogni due anni, un consorzio formato da Roca (Ravenna offshore contractor associa- tion), Camera di Commercio di Ravenna e Assorisorse (Associazione di compagnie petrolifere) organizza OMC (Med Energy Conference and Exhibition), manifestazione che è divenuta ormai un punto di riferimento nell’area mediterranea e un appuntamento importante per gli addetti dell’industria petrolifera nel mondo. OMC 2021 è stato riposizionato in settembre a causa delle restrizioni Covid19. L’edizione di quest’anno sarà l’OMC della transizione. Non si parlerà solo di Oil&Gas, ma di tutte le tecniche di energia. Altra novità è che OMC, da quest’anno, avrà una cadenza annuale. Il chairman di OMC, Monica Spada intende dare un’impronta nuova in linea con la transizione ambientale ed energetica. Infatti, il topic sarà: ‘Rethinking energy together, alliances for a sustainable energy future’, ripensare l’energia insieme. Alleanze per un futuro energetico sostenibile.

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz